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 L'avventura della coscienza
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 05 dicembre 2012 : 12:48:39  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Savitri
Poema epico di Sri Aurobindo
la sconfitta della morte nell'eternità dell'amore.

http://www.sriaurobindoyoga.it/savitri.htm




Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 15 marzo 2013 : 11:42:19  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Ogni negatività è necessariamente l'altra faccia positiva della medaglia.Tutti i fondi sono la superficie di qualcos'altro.
Il vero senso dello Yoga di Sri Aurobindo è trovare il positivo di ogni negativo, in ogni elemento e a tutti i livelli di coscienza- e, se Dio vuole, il Positivo supremo ( che d'altronde non è né positivo né negativo, ma semplicemente E' in cui si risolveranno tutti i nostri dualismi, compresi quelli inferiori, compresi quelli della vita che muore o della Morte che vive.

Satprem - Sri Aurobindo : L' Avventura della Coscienza

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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 27 marzo 2013 : 17:28:24  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
La prima chiave , e quella totale, è l'abdicazione. Solo che non è più un'abdicazione mistica sulle vette dell'essere, è un'abdicazione materiale, corporea.

"Finchè c'è sforzo personale, è ...uff! è l'uomo a spingere il suo masso verso la cima, e il masso ricade continuamente giù....Perchè nella misura in cui cambia l'equilibrio tra le parti e aumenta quella luminosa, il resto diventa sempre più inadeguato e intollerabile, per cui se ne resta davvero disgustati; allora sempre più avviene un movimento molto semplice e molto spontaneo, davvero completo: " Quanto a me non posso farci niente.E' un lavoro troppo colossale. Signore , fallo Tu per me. "



Satprem - Mère . La Nuova Specie

Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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niroshama
Membro Medio




144 Messaggi

Inserito il - 28 marzo 2013 : 18:04:25  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

La più strana delle esperienze è scoprire d'un tratto, proprio stupidamente, che il corpo ne sa più di noi e che ha una formidabile visione, e forse un semplicissimo e formidabile potere, velato soltanto dalla nostra abitudine mentale.
Un' "illuminazione" del corpo.

Satprem -Mère* Il Materialismo Divino

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 04 aprile 2013 : 17:15:02  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
I piani di coscienza non si distinguono soltanto per le varie intensità delle vibrazioni luminose, ma per vibrazioni sonore diverse, ritmi diversi che uno può udire quando ha quell'"orecchio dell'orecchio" di cui parlano i Veda.
Suoni e immagini, luci, forze ed esseri sono soltanto aspetti diversi di una stessa Esistenza che si manifesta diversamente e con intensità diverse a seconda dei piani.
Più uno scende la scala della coscienza, più si frammentano le vibrazioni sonore, al pari delle luci, degli esseri e delle forze.

Satprem - L'Avventura della Coscienza - Pag 226

Una immagine con descrizione dei piani di coscienza in questa pagina






Modificato da - amrita in data 10 aprile 2013 16:28:34
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 13 maggio 2013 : 18:00:13  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
La nostra concezione del miracoloso appartiene all'arsenale dei falsi mezzi, è stata la Mente a inventare la nozione di miracolo, perchè per essa tutto segue delle leggi e se qualcosa esce dalla legge, allora si tratta di miracolo.

Ma quelle leggi sono leggi mentali, sono invenzioni mentali su una Materia vista attraverso la mente- mentre al di fuori della Mente tutto è un miracolo, un miracolo continuo.

O meglio, tutto è miracolosamente naturale.

Satprem-Mère * La Nuova specie - Pag 104


Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 16 luglio 2013 : 13:18:52  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



... Certo, c'è un disegno molto particolare! Tra tutte le specie, quella umana è l'unica in grado di trasgredire la legge del suo "vaso" specifico. Tutte le specie... La materia del pesce o quella umana è una materia del tutto simile, no? Non c'è differenza fondamentale. Tutte le specie sono prigioniere di una certa abitudine: solo che gli animali vivono felici nella loro abitudine. Tutte le specie, in effetti, vivono felici e contente - salvo la nostra. Perché? Appunto perché noi ABBIAMO la capacità di fare quello che le altre specie non possono fare: cioè di andare fino in fondo al nostro vaso per vedere cosa c'è e per ROMPERE la nostra abitudine. Un pesce non può uscire dalla sua abitudine di pesce.
Mentre un uomo può uscire dalla sua abitudine di uomo.
E' proprio questa la strada seguita da Mère e da Sri Aurobindo: invece di andarsene lassù, sulle vette dello Spirito, sono andati fino in fondo al vaso per vedere cosa c'era. E giunti al fondo del vaso hanno trovato che il vaso era semplicemente il prodotto di un'abitudine: che si poteva attraversarlo ed emergere in un altro "essere" o in un altro "modo di essere".
Ecco perché, probabilmente, stiamo asfissiando, perché la nostra vita umana è così dolorosa: per COSTRINGERCI a trovare la vera VIA D'USCITA.
Le altre specie non hanno bisogno di una via d'uscita: stanno bene come sono.
Io credo che tutte le sofferenze della nostra epoca, dove tutto sembra traballare e soffocarci, siano riconducibili appunto al fatto che ci stiamo avvicinando al punto in cui potremo finalmente rompere COLLETTIVAMENTE il nostro "vaso".
Per emergere in che cosa?
Nell'uomo, per davvero.
In quello che noi non siamo ancora affatto.

(L'uomo dopo l'uomo - Satprem)

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 12 ottobre 2013 : 11:19:31  Mostra Profilo  Rispondi Quotando


«Noi ci sforzeremo di fare di Auroville la culla del dopo—uomo.»

Due giorni fa (non ieri, ieri l’altro) quella nuova Coscienza mi ha comunicato qualcosa; allora io ho detto: «Bene...». Lei però ha continuato a ripetere e ripetere sempre la stessa cosa, finché non l’ho scritta!

NOTA DALL'AGENDA del 22 marzo 1969

Auroville non è solamente un luogo fisico ... ma prima di tutto un luogo dello Spirito che può manifestarsi ovunque ...
''Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro'' dice Gesù in Mt 18,15-20 ... Mi sembrano parole universali che valgono per ogni Avatar ... ovunque ci siano due o più bambini della Madre, Ella sarà presente e svolgerà il Suo lavoro attraverso i loro festosi giochi ...
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 14 dicembre 2013 : 17:41:18  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Se questo non vuol dire amare
...pensiamo a tutto quello che Sri Aurobindo ha dovuto sopportare e soffrire, seduto in quella grande poltrona verde, circondato da un'incomprensione così totale. Non sappiamo se la terra abbia mai visto un esempio di riserbo così assoluto : Non ha detto niente, non una parola, ha risposto alle loro mille domande stupide o pretenziose e ha vissuto quella piccola morte, anzi se n'è andato senza dire una parola di quello che faceva per la terra.
Lui voleva FARE , quello era tutto .
Nessuno ne ha mai saputo nulla.
Se questo non vuol dire amare.....
Ma per tutti i tempi e per tutti gli spazi c'è una grande Vibrazione che si chiama Sri Aurobindo e che spalanca tesori infiniti a coloro che amano la Verità fin nei loro corpi e nel loro minimo gesto.
C'è un segreto della Materia, un segreto della vita in un corpo, un segreto piccolissimo e immane

Satprem- Mère , La Nuova Specie- Pag 239








Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 24 giugno 2016 : 19:07:37  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
(Satprem prefazione alla seconda edizione dell’ Avventura della coscienza.)

«IL REGNO DELL’AVVENTURA finito

Anche se arrivassimo fino alla settima galassia, ci andremmo come robot, chiusi in scafandri computerizzati per poi ritrovarci esattamente al punto di partenza: bambini davanti alla morte, esseri viventi che non sanno bene com’è che vivono né perché, né dove stiano andando. Sulla Terra i tempi dei Conquistadores sono finiti, lo sappiamo bene; ci troviamo tutti intrappolati nello stesso meccanismo, l’inesorabile congegno ormai è scattato. Ma, come sempre, le più oscure avversità si rivelano le nostre migliori occasioni: il tunnel in cui ci troviamo è solo un passaggio verso una luce più grande. Siamo si davanti a un muro, ma abbiamo un ultimo continente da esplorare: noi stessi.
«I segni abbondano, sono semplici ed evidenti. Il fenomeno più importante di questi anni ‘60 del XX secolo non è il viaggio sulla Luna, ma i ‘viaggi’ nella droga, la grande transumanza degli hippies, le rivolte studentesche, l’inquietudine giovanile in tutto il globo e infine le migrazioni sempre più convulse del turismo di massa — ma dove andranno? Non c’è più spazio neanche sulle ‘isole deserte’, i sentieri degli ‘ultimi paradisi’ formicolano di fuori—strada le isole pedonali delle nostre città sono termitai soffocanti. Dobbiamo trovare altri sbocchi.
«Ce ne sono tanti, di ‘altri sbocchi’. Quelli della droga ci mostrano, più della loro illusorietà e del loro mortale pericolo, le catene della DIPENDENZA da un mezzo esteriore: un’esperienza deve essere possibile sempre e dovunque, in metropolitana come nella solitudine di una stanza, se no non è un’esperienza, ma un’anomalia e una schiavitù. Gli sbocchi della psicanalisi per il momento si limitano a qualche antro mal rischiarato, e comunque non ci forniscono quella leva della coscienza che ci consenta di andare dove vogliamo, da signori e padroni, non da testimoni impotenti o da inferme vittime. Quelli delle religioni saranno magari sbocchi più illuminati, ma dipendono anch’ essi da un dio o da un dogma, e soprattutto ci rinchiudono in UN SOLO tipo di esperienza: l’uomo infatti può farsi imprigionare da altri mondi più ancora che da questo. E per finire, il valore di un’esperienza si misura dal suo potere di cambiare la vita, se no è soltanto un sogno vano o una allucinazione.
Ora, Sri Aurobindo ci porta ad una doppia scoperta che ci è indispensabile se vogliamo non solo trovare scampo fuori del nostro caos soffocante, ma CAMBIARE QUESTO MONDO. Seguendo passo passo Sri Aurobindo nella sua prodigiosa esplorazione — nella sua tecnica degli spazi interiori, se si può dire così — veniamo condotti alla più grande scoperta di tutti i tempi, alla porta del grande Segreto capace di cambiare la faccia del mondo: la scoperta che LA COSCIENZA È UN POTERE. Obnubilati come siamo dalla ‘inevitabile’ condizione scientifica in cui siamo cresciuti, parrebbe che la nostra sola speranza stia nel proliferare infinito delle nostre macchine, che vedranno meglio, sentiranno meglio, calcoleranno meglio, guariranno meglio, e alla fine, magari, vivranno meglio di noi. Si tratta invece di sapere che noi possiamo di più, e meglio, delle nostre macchine. Si tratta di sapere che questo immane Meccanismo soffocante può crollare rapidamente com’è nato, se solo vogliamo afferrare la leva del vero potere e scendere dentro di noi come esploratori metodici, rigorosi e lucidi.
Allora scopriremo magari che questo splendido XX secolo era ancora all’età della pietra della psicologia e che, con tutta la nostra scienza, noi non abbiamo ancora neanche sfiorato la vera scienza di vivere, la scienza della padronanza del mondo e di noi stessi — e che davanti a noi si aprono orizzonti di perfezione, di armonia e di bellezza tali che le nostre più alte scoperte sono in confronto
soltanto maldestri tentativi di apprendisti.»





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