Qual'è la chiave?

Autore: Luciano Baldetti
Data:   14/03/02

Funzionerà il bite o funzionerà la coscienza della propria posizione mandibolare acquisita con le manovre ?
Comunque sto provando con i miei pazienti e i risultati mi incoraggiano a proseguire, sto documentanto tutto con scrupolo, pensavo di scrivere un articolo a riguardo ma non ho alcuna speranza che qualche rivista importante lo consideri nemmeno visto che non sarebbe "sponsorizzato" da nessuna luminare accademico.
Però batti e ribatti forse......
ciao
Se qualcuno vuole collaborare ben venga




Autore: Luciano Baldetti
Data:   15/03/02

Secondo me c'entra......
Il fatto che il paziente compia da solo le manovre svolge una funzione importante soprattutto sull'aspetto psichico della malocclusione, se i disturbi psichici ci sono essi saranno collegati non alla posizione dei denti ma alla posizione della mandibola determinata dalla posizione dei denti, quindi è la posizione della mandibola che eventualmente influenza la psiche, fino a qui siamo daccordo credo, no ?
Dunque se la posizione della mandibola anche se corretta viene imposta ed impostata da una figura esterna ( il terapeuta ) credo venga vissuta diversamente da quando essa è un raggiungimento personale, la sola chiave muscolare può spiegare i problemi somatici correlati alla malocclusione e il riverbero su altri sitemi articolari e muscolari ( il rachide ed il cingolo omero-scapolare in primis) ma mi sembra logico ritenere che l'influenza sul SNC avvenga tramite afferenze nervose ( propricettive in prima istanza ma forse anche nocicettive quando il sistema occlusale è in patologia), vi sarà, io presumo, un pezzettino di "hard disk" nel nostro capoccione dove sta scritto che la mandibola sta in una certa posizione nello spazio, riequilibrandola la posizione cambia e quei dati andranno reimpostati, allora io mi domando che importanza può avere che mentre la posizione cambia e il mio cervello registra la cosa a livello sub-cosciente ( talamico), IO ( si potrebbe interndere questo IO anche in senso freudiano) mi rendo conto e lo registro anche a livello cosciente (corticale) ?????



Autore: Adriana
Data:   15/03/02

Dottor Baldetti, ho bisogno di domande precise con qualche stop di fine frase.

O.K: sul primo punto.
E' la posizione della mandibola che influenza
le reazioni psichiche inconscie. La mandibola, ovvero i denti , puo' quindi influenzare sia le reazioni inconscie, che alcune reazioni psichiche conscie, in quanto danno una solida sensazione di sicurezza e
di sostegno solido fisico.

La mandibola bilanciata influenza le reazioni nel senso che il benessere fisico tranquillizza l'atteggiamento del paz.
Ma ben altre sono ancora le reazioni psichiche influenzate dalla mandibola bilanciata.

Le reazioni fondamentali sono soprattutto a livello inconscio.
Ovvero il sistema nervoso centrale non è più sollecitato da una postura o da una muscolatura che si contrae ...e che manda stimoli eccessivi lungo il nevrasse (?) al cervello.
Infatti non si hanno più quelle ripercussioni a livello cerebrale che si trasformano in un lavorio mentale eccessivo, in un atteggiamento contorto...in un veder sempre il lato più negativo delle cose...come spesso
avviene nei malocclusi di tutte le età quando hanno superato il limite tra leggera malocclusione e grave malocclusione (grave dal punto di vista delle ripercussioni).


Le reazioni non sono pero' eguali in tutti.
Puo' avvenire anche l'opposto in tanti campi ... apatia o manie di grandezza, grandi delitti e grandi opere positive....

Chi si fissa, si angoscia, vede pericoli ove non ne esistono, e chi si arrovella non sarà mai un beneoccluso.
Magari quella persona riabilitandosi diventerà l'opposto, cambiando atteggiamento fisico e mentale.


Il beneoccluso non rimugina più, vive tranquillo, un po' incosciente, allegro, sta bene, non ha arrière pensées, ecc. diventa un po' ingenuo semmai ...pensa poco. Ma soprattutto ha i nervi sotto controllo, non piange più, non è più emotivo come prima.
Si adegua, purtroppo, al livello mentale degli uomini
semplici di certe isole sperdute, felici di niente.

Non si spiegherebbe altrimenti perché a distanza
di 10 anni o più rimane quell'euforia immotivata che prima non esisteva proprio e che in fondo non è giustificata da niente e da nessuno.