Il bisogno di una medicina globale



Negli ultimi tempi abbiamo avuto modo di riscontrare, quanto grandi siano i cambiamenti che nel mondo si stanno determinando in ogni settore sociale, culturale, economico, politico e sanitario. Sempre più si cerca di avere un approccio particolare o globale alle varie problematiche, che sta consolidando il distacco dell'uomo dal suo ambiente.

L'esplosione tecnologica contemporanea, ha permesso di ottenere un benessere ed una ricchezza di beni come mai si è registrato nella storia dell'uomo, tuttavia la modalità stessa di produzione, i ritmi di lavoro ed i loro riflessi sui rapporti sociali, nonché l'impatto di questa tecnologia sull'ambiente hanno portato la qualità della vita alle soglie dell'invivibilità. Spersonalizzato, frustrato e sempre più "inquinato" nel Corpo come nella Mente, l'uomo sta sperimentando patologie e malattie che derivano direttamente dal benessere che egli stesso ha prodotto.

Il paziente si trova in rapporto con una medicina sempre più frammentaria, che spesso non lo considera nella sua globalità di persona (Mente, Corpo, Energia, Psiche e Spirito), nel suo coinvolgimento nel processo di guarigione o nel rapporto con l'ambiente. Una nuova consapevolezza si sta sviluppando nell'uomo di oggi, sempre più restio a ricorrere a farmaci di cui ha imparato a conoscere, oltre ai grandi benefici, i potenti effetti collaterali e che aspira ad un approccio più rispettoso della Natura, alla ricerca di un migliore rapporto tra il proprio sé ed il mondo esterno. "Ogni cosa avviene conforme a Natura", "Il medico cura ma è la Natura che guarisce", sono solo alcune delle massime che la scuola medica ippocratica ci ha trasmesso sulla forza risanatrice della natura.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha stabilito che "La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non è solo l'assenza di malattie ed infermità. Il raggiungimento dello stato di salute ottimale è un diritto umano fondamentale".

Questa definizione di fatto non è una scoperta ma soltanto il ritorno ad una visione più antica della medicina per la quale non esistono solo la malattia ed il dolore, ma anche, e soprattutto, la "Sofferenza" nella accezione più ampia del termine. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un processo di diffusione delle cosiddette Medicine Alternative (Omeopatia, Omotossicologia, Fitoterapia, Agopuntura, Medicina Tradizionale Cinese, etc.) che con fatica stanno ottenendo un ruolo di "Medicine Non-Convenzionali" all'interno del panorama sanitario occidentale.

Si sta delineando una valutazione non più dell'uomo e del suo mondo, ma del Mondo inteso come insieme di tutto ciò che esiste: dell'Universo. Questa visione Olistica della medicina, secondo la quale l'organismo è un tutto, unico, diverso dalla semplice somma delle sue parti e delle loro proprietà fisiche, tenta di riportare il malato e non la malattia al centro dell'universo medico, ritrova le coordinate di un impegno umano, solidaristico e può rappresentare la sfida di questi e dei prossimi anni per chi ha compreso che non è più sufficiente "curare" ma è necessario prendersi cura di chi soffre.

Ma questa svolta nella ricerca in campo medico presenta anche dei pericoli in quanto frequentemente si fa un uso distorto delle metodiche mediche, convenzionali o complementari, utilizzandole soprattutto per la terapia sintomatica delle espressioni patologiche.

Conoscere il proprio corpo è importante, conoscere il processo mentale delle proprie reazioni emotive alle vita, del Conscio e dell'Inconscio è fondamentale, ma come la somma delle parti non costituisce l'unità, così la conoscenza parcellare del vivente non aiuta a comprendere l'essenza di quel sistema.

L'uomo per taluni è il frutto più sviluppato di un processo evolutivo, per altri l'espressione di una essenza Divina Perfetta ed Infinita.

Queste posizioni così apparentemente distanti hanno comunque un punto di comunione sorprendente: la ricerca della perfezione o armonia intesa come equilibrio tra le parti fisiche, psichiche, energetiche e spirituali. "C'è un solo bene, il sapere; un solo male, l'ignoranza." "Tutta la scienza è: conosci te stesso. Soltanto alla fine della conoscenza di tutte le cose l'uomo avrà conosciuto se stesso. Giacché le cose sono il limite dell'uomo". La ricerca del sé, del proprio mondo, passa attraverso le tre tappe fondamentali del conoscere:
Sapere, Saper fare, Saper Essere.

U.Montecorboli



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