Dentisti, cambiate rotta, troppi i guaiLe vorrei esporre il mio caso.In verità la mia odissea odontoiatrica mi crea anche qualche imbarazzo e pudore Pant, pant, è una storia cosi lunga che lo sforzo di sintesi è enorme. Ho 48 anni e la storia comincia nel 76. All'età di 23 anni mi reco dal dentista per un'otturazione piccolissima (unica carie nei miei bianchissimi denti) . Nell'occasione gli chiedo se si possa fare qualcosa per i miei due grossi e splendenti incisivi superiori cresciuti distanti tra di loro (vanità di scellerata ragazza). Mi dice che si, un apparecchio mobile notturno li può ravvicinare. Ovviamente ho portato l'apparecchio senza nessun risultato. Mi propone l'ortodonzia fissa (ai tempi ancora agli inizi in Italia) e, detto fatto, mi ritrovo tutte le mie belle placchette in bocca, imbragate con elastici e i loro archetti. Inizia l'odissea... due anni di terapia ortodontica, mi tolgono i denti del giudizio... cresciuti tardivamente nel frattempo. Tolgo l'apparecchio superiore, gli incisivi sono ben ravvicinati ma tutti i denti sono mobili e dolenti, sono perplessa. E' normale dicono, un gommone notturno di contenimento stabilizzerà il tutto. In occasione di una visita ad amici, a Lione, parlo della mia situazione e delle mie perplessità, mi consigliano di farmi vedere da un ortodonzista (professore che ha curato i loro figli). Il parere è che l'apparecchio (anche se non strettamente necessario) è stato ben posizionato, ecc ecc.. ma... c'è un ma... Dalla ortopantomografia rileva una "parodontite giovanile acuta", con necessità immediata di cure (allora non sapevo nemmeno cosa fosse!!!) mi indica uno specialista di Lione, a cui rivolgermi, e mi consegna un parere per il mio dentista italiano. Torno in Italia e consegno il parere del professore di Lione, rapido scambio di opinione tra i dentisti dello studio... non vedono assolutamente nulla di anomalo. Non mi devo assolutamente preoccupare. In corso di terapia ortodontica, i prodi dentisti scoprono un incisivo inferiore laterale (soprannumerario ???) ancora incluso e tolgono quello sovrastante, l'incisivo (incluso) non esce... ah c'è un conoide di traverso, tolto il conoide nulla ancora, sbrecciamento dell'osso e aggancio dell'incisivo, che finalmente spunta ma mobile (bucato), storto e dolente, brutto, non è un incisivo forse un canino, forse un altro conoide. Granuloma... apicectomia. A terapia apicale conclusa, Il buco della gengiva non si rimargina, si forma una fistola dolente e settica (scopro poi che la radice è bucata, ma il granuloma ben saldo al suo posto). La cura ortodontica finisce... tolgo anche l'apparecchio inferiore. I denti sono mobili... l'incisivo laterale malformato anche, con in più il buco infetto. Gommone notturno di contenimento, calcitonina porcina, antibiotici e il tempo passa. Tempo un anno e la situazione peggiora, il famoso incisivo cade. Passa il tempo, non faccio più nulla se non portare il gommone di contenimento notturno. La situazione peggiora sempre... gli incisivi superiori si sono decisamente spostati in fuori, sono passati più di due anni ... Vado da un dentista (noto) a Milano che mi dice... non esserci più nulla da fare, non mi resta che la dentiera. Morale a terra. Torno a Lione. Il prof. Doury di Lione, mi prescrive una lunga serie di esami radiologici denti, cranio ecc.. ma già mi dice che la mia è una gravissima forma di parodontite giovanile, difficilmente sanabile, aggravata e accelerata dalla trazione esercitata sui denti dall'ortodonzia fissa, ma si mette al lavoro considerata la mia giovane età. In tempi serrati iniziano la terapia, ripulendomi tutto l'osso malato prima sotto, poi sopra (o viceversa non ricordo) in due sedute (considerata la distanza da cui arrivo), di solito si procede per settori di due o tre denti per volta. Lei conosce certamente la procedura terapeutica e chirurgica, quindi non c'è bisogno che la descriva. Per gli incisivi non c'è più nulla da fare, vengono estratti, innesti di osso per consolidare alcuni dei molari. Due molari estratti. Preparazione accurata dei denti salvati e protesi inferiore e superiore fissa, che copre tutti i denti e li tiene serrati tutti insieme. Le risparmio la mia sofferenza e i miei patimenti. Ad ogni buon conto, almeno non ho la dentiera. A distanza di anni ho preceduto ad una revisione della pulizia dell'osso e delle sacche, presso il S. Paolo di Milano. Non ho fatto più nulla e tutto sommato sono stata abbastanza bene (a parte psicologicamente). Ho fatto causa ai dentisti criminali e, dopo 17 anni, in cassazione mi hanno dato quasi ragione e perlomeno ho recuperato le spese, anche se il maggior responsabile si è dileguato e io mi ritrovo con la bocca massacrata. Ora vengo al dunque della mia lunga missiva. Il lavoro di Lione risale al 1985, i mie denti (finti) sono tutti in ceramica e base in acciaio (credo) comunque metallo lucido, da loro ritenuto il più compatibile e idoneo, vista la mia situazione. Mi garantirono una situazione stabile di almeno 12 anni, considerato che il mio recupero, a loro dire, era stato straordinario. Sono passati 17 anni, ovviamente dei guasti si sono creati, le gengive si sono ritirate scoprendo parti di radici scura, quasi tutte devitalizzate. So di avere anche qualche problema di granuloma. Dove la situazione era più compromessa - inferiore laterale sinistra (innesto di osso e solo una piccola porzione di molare a cui attaccarsi) la protesi si è completamente staccata dai precari monconi appoggi, resta saldo solo il canino e un premolare e quindi mastico solo a destra. Sporadicamente ho delle infiammazioni Non vorrei mai che arrivasse il momento di ricominciare tutto, anche se ho sempre saputo che sarebbe arrivato. Vorrei da lei un parere, tutta l'armatura che ho in bocca può gravare sulle mie condizioni di salute? Sono sempre stata magrissima ( 169 cm/48-50 Kg) e con una pressione tendenzialmente bassa 60/100 - 110. Negli ultimi anni ho problemi di linguaggio (mi mancano sempre le parole) e di lettura (prima leggevo a velocità supersonica), che il medico imputa allo stress lavorativo. Ho preso peso (58/60 Kh) e la mia minima pressoria si è alzata, episodicamente anche a 100 - 110 con capogiri e malessere, non è una situazione stabile (ho fatto tutti gli esami clinici per escludere patologie). Prendo mezza pasticca di Tenorim, come da prescrizione, quando il malessere è significativo, ma recentemente il rialzo pressorio si è fatto più frequente, ho la sensazione costante di essere gonfia. Non mi rassegno alla dipendenza dalla pillola per l'ipertensione, ma nemmeno vorrei rischiare un ictus o un infarto. A parte l'età (ahimé), la mia situazione dentaria compromessa può in qualche modo essere responsabile??? Cosa mi consiglia??? Tolgo tutto e metto la dentiera??? Da chi vado?? La ringrazio di cuore per avermi letto Francesca |