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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
lupo |
Inserito il - 28 gennaio 2006 : 02:54:10 so che e' lunghissimo ma mi sembra molto molto interessante:
Metodiche Diagnostiche
Questa sezione é dedicata alle metodiche analitiche e diagnostiche di cui ci occupiamo da un punto di vista clinico, scientifico e di ricerca. Ogni metodologia qui descritta e proposta é supportata da ampia documentazione scientifica e viene presa in considerazione in virtù della sua validità diagnostica. Per maggiori informazione circa la letteratura medica relativa ad ogni esame contattateci direttamente.
PATCH TEST serie odontoiatrica Il patch test é il classico test di reattività allergica che si effettua applicando la sostanza sospetta sulla cute per alcune ore o giorni. Se l’antigene é in grado di evocare una risposta allergica sulla pelle si osserva la formazione di un ponfo o reazione bollosa da cui viene stimata la gravità dell’allergia. Molte sostanza possono essere verificate con questa semplice procedura, che rappresenta un semplice ed economico sistema di screening. Esiste una “serie odontoiatrica” che contiene molti degli antigeni derivanti dai materiali odontoiatrici. Rimane da notare che non tutte le reazioni immunologiche implicano una reazione epicutanea, da cui il significato parziale degli esiti negativi a questo test
TEST MELISA per la determinazione immunologica delle allergie ai metalli
Il test MELISA (Memory Lymphocyte Immuno Stimulation Assey) è attualmente la metodica analitica più sofisticata per la determinazione della reattività immunologica ai metalli. Rileva direttamente la presenza di cellule del sistema immunitario capaci di attivarsi in presenza di tracce del metallo e creare reazioni di ipersensibilità sia locali che sistemiche. Può essere utilizzato per studiare pressochè qualsiasi metallo ed é normalmente impiegato per determinare l’immunocompatibilità individuale ai metalli protesici odontoiatrici ed ai componenti dell’amalgama
DOSAGGIO del MERCURIO
Il dosaggio del mercurio nei fluidi biologici è, contrariamente a quanto comunemente si possa pensare, molto poco significativo dello stato di intossicazione da questo metallo. In questo capitolo potrete leggere perchè queste analisi danno poche indicazioni utili e quale può essere il significato del dosaggio del mercurio nel sangue, nelle urine, nelle feci, nella saliva e nel capello
INDICE DI ACCUMULO ED IMPREGNAZIONE DA MERCURIO
Questa innovativa metodologia é frutto del nostro lavoro di ricerca sulla tossicologia del mercurio e delle otturazioni in amalgama. Permette di valutare il livello di accumulo del mercurio nei tessuti in vivo con metodi non invasivi e di monitorare l’abbassamento di questi ultimi dopo la rimozione delle otturazioni in amalgama. Allo stato attuale abbiamo convalidato la ripetibilità della metodica e la specificità per il mercurio metallico (la forma chimica assorbita dalle otturazioni in amalgama). Ipotizziamo di divulgare il protocollo di misura nel corso dell’anno corrente.
PROFILO DELLE PORFIRINE
La misurazione del profilo escretivo delle porfirine fornisce un indice estremamente accurato dell’esposizione puntuale al mercurio. Si basa sulla misurazione della variazione di permeabilità del rene ad una serie di proteine plasmatiche dovute direttamente alla tossicità del mercurio su questo organo. In presenza infatti di mercurio il rene perde progressivamente queste molecole nell’urina. Stiamo cercando laboratori attrezzati per rendere conosciuta questo sistema diagnostico in Italia Patch Test - Gli Antigeni Gli antigeni utilizzati nella serie odontoiatrica raggruppano un ambio campione delle sostanze potenzialmente rilasciate dei diversi materiali utilizzati nelle riabilitazioni orali. I gruppi di reagenti sono concettualmente 3: I sali metallici piu' comuni nelle leghe dentali ed il mercurio, specifico dell’amalgama
I monomeri, i fotoattivatori e gli inibitori dei materiali polimerici (compsiti e resine)
Alcuni antigeni tipici dei cementi e delle medicazioni (tipo Eugenolo) Gli antigeni sono utilizzati in una forma predosata per quantità e concentrazione per permettere la standardizzazione dell’esame. Vengono applicati sulla pelle detersa e priva di infiammazioni con un cerotto - contenitore adatto a mantenerli a contatto della cute per generalmente per 48 ore. La lettura del risultato diagnostico si effettua generalmente dopo questo intervallo di tempo, al fine di rilevare sia la reazione allergica di tipo I che l’ipersensibilità ritardata di tipo IV. Per alcuni antigeni la risposta può presentarsi anche 72 ore dopo ed anche dopo la rimozione dell’antigene La Serie Odontoiatrica Completa Metilmetacrilato 2% Metil-MA Trietilenglicoldimetacrilato 2% TEG-MA Uretandimetacrilato 2% UDMA Etilenglicoldimetacrilato 2% MEG-MA BIS-GMA 2% BIS-GMA N,N-dimetil-4-toluidina 5% 2-Idrossi-4-metossi-benzofenone 2% 1,4-butane***ldimetacrilato 2% BIS-MA 2% 2 (2-OH-5-metilfenil)-benzotriazolo 2% N.N-Dimetilaminoetilmetacrilato 2% Camforochinone 1% N-etil-4-toluensulfonamide 0,1% 4-tolildietanolamina 1% Metilidrochinone 1% Tetraidrofurfuril-2-metacrilato 2% 2-Idrossietilmetacrilato 2% 1,6-esane***ldiacrilato 0,1% Oro-so*** tiosolfato 0,5% Cobalto cloruro 1% Mercurio 0,5% Potassio bicromato 0,5% Nickel solfato 5% Amalgama 20% (Lega, no Hg) Palla*** cloruro 2% Alluminio cloruro esaidrato 2% Rame solfato 2% Formaldeide 1% Colofonia 20% Eugenolo 2%
Statisticamente le sostanze con positivi più ricorrenti sono: metilmetacrilato monomerico epossiacrilati (Bis-GMA) idrochinone monobenziletere dimetilparatoluidina,toluensolfonato eugenolo e oli essenziali
Reazioni al Patch Test Allo scadere del tempo di esposizione previsto viene rimosso il cerotto applicatore dell’antigene in esame e viene valutata la risposta allergologica. Il risultato qualitativo é dato dalla presenza o assenza di reazione e poi viene valutao un livello di gravità della stessa in base al livello di reattività cutanea secondo i seguente criterio. Reazione +++ (Fortissima) Presenza di infiammazione estesa con ulcerazione o reazione bollosa. Antigene molto rilevante. Reazione ++ (Forte) Marcato arrossamento eritematoso della cute. Antigene nettamente significativo Reazione + (Media) Arrossamento identificabile della cute. Antigene positivo e reattivo Reazione (Lieve) Arrossamento poco percettibile o incerto. Antigene dubbio e non confermato Ulcerazione chimica Artefatto legato ad una azione tossica e caustica del materiale test. Non reazione immune. Negativo Assenza totale di reazione. Cute intatta e priva di modificazioni cromatiche
Gli antigeni in dettagio Metilmetacrilato Monomero metacrilico volatile a basso peso molecolare. Usato nei provvisori in resina, protesi totali, leganti ossei ortopedici, unglie finte ed apparecchi acustici Trietilenglicoldimetacrilato Monomero metacrilico impiegato come reticolante negli adesivi e nei materiali compositi Uretandimetacrilato Metacrilato basato su di un isocianato alifatico con gruppi metacrilici. Usato negli adesivi dentali, nei compositi e nelle faccette estetiche. Etilenglicoldimetacrilato Monomero reticolante usato nei compositi dentali, nei sigillanti, nelle protesi, nelle unglie finte ed in alcuni inchistri da stampa. BIS-GMA Il più comune monomero metacrilico impiegato nel dentale. Molto impiegato anche come collante industriale e come riempitivo resinoso N,N-dimetil-4-toluidina Un acceleratore di polimerizzazione amminico. Usato nei materiali restaurativi a base metacrilica. 2-Idrossi-4-metossi-benzofenone Un comune filtro ultravioletto impiegato nei compositi dentali ed in altri prodotti plastici. Frequente in svariati prodotti cosmetici quali gli schermi solari, i rossetti, gli idratanti, alcuni shampoo, i lucida labbra, lo smalto per le unghie. Da reazioni crociate con il ***ssibenzone 1,4-butane***ldimetacrilato Reticolante metracrilico impiegato nei materiali compositi, nei sigillanti e nelle protesi. BIS-MA Altro monomero metacrilico basato sul bisfenolo. Impiegato nei materiali dentali compositi ed in alcuni adesivi. 2 (2-OH-5-metilfenil)-benzotriazolo Assorbitore / filtro ultravioletto comune nelle plastiche, nei cosmetici, nei materiali dentali , nei materiali acrilici e nei coloranti. N.N-Dimetilamino etilmetacrilato Attivatore aminico nei materiali dentali acrilici fotopolimerizzabili e nei compositi. Camforochinone Fotoattivatore per materiali dentali fotopolimerizzabili N-etil-4-toluensulfonamide Trasportatore resinoso utlizzato come isolante in conservativa, sotto le otturazioni in amalgama e sotto gli intarsi. Plasticizante nell’acetato di cellulosa, nei poliammidi e delle vernici a base di polivinilacetato. 4-tolildietanolamina Acceleratore amminico utilizzato nei materiali dentali acrilici e nei compositi. Metilidrochinone Stabilizzatore ed antiossidante usato per prevenire l’autopolimerizzazione dei materiali acrilici e metacrilici Tetraidrofurfuril-2-metacrilato Monomero metracrilico utilizzato in alcuni compositi ad uso protesico. Componente delle unghie artificiali 2-Idrossietilmetacrilato Monomero acrilico impiegato negli inchiosti sensibili ad ultravioletti, negli adesivi, nelle vernici e nelle unghie artificiali. Presente in alcune resine per provvisori. 1,6-esane***ldiacrilato Monomero acrilico comune in sistemi polimerici attivati ad ultravioletti, in alcuni inchiosti, adesivi, e nelle unghie artificiali.l Oro-so*** tiosolfato Presente in quasi tutte le leghe dentali per ponti e corone Cobalto cloruro Presente nelle leghe per protesi scheletrata ed in alcune leghe vili per ponti e corone Mercurio Presente nelle otturazioni in amalgama, nei termometri, in alcuni prodotti farmaceutici, nelle vernici anti muffa, nei detergenti per lenti a contatto e nel mercuro cromo Potassio bicromato Presente nelle leghe per protesi scheletrata ed in alcune leghe vili per ponti e corone Nickel solfato Presente nell’acciaio e nelle leghe per bigiotteria. Presente in alcune leghe per protesi ed in molte leghe per dispositivi ortodontici Amalgama Tutti i componenti metallici dell’amalgama escluso il mercurio (Argento, stagno, rame) Palla*** cloruro Palla*** .Metallo presente in molte leghe dentali per ponti e corone. Usato come anche in gioielleria e come catalizzatore chimico. Presente spesso anche nel trattamento di superficie della cassa metallica di orologi da polso Alluminio cloruro esaidrato Presente nelle ceramiche dentali ed in molte soluzioni detergenti e disinfettnti. Presente nei deodoranti, negli astringenti locali Rame solfato Funghicida e pigmento in alcune vernici (verde - blu) Usato nei toner fotografici e presente in alcune leghe dentali e nell’amalgama Formaldeide Usata in alcuni disinfettanti e componente di alcuni cementi per otturazione canalare. Colofonia Cera resinosa presente in alcuni cementi e materiali da impronta. Presente anche in molti collanti, cere e prodotti per la casa, cosmetici Eugenolo Essenza usata in ambito alimentare ed in molti cementi provvisori, impacchi parodontali e come componente base della maggior parte dei cementi canalari.
Misurazione diretta del mercurio Le metodiche di campionamento, misurazione dosaggio del mercurio sono tecniche di laboratorio piuttosto semplici e lineari. Sfortunatamente quando questi criteri sono impiegati nel contesto della valutazioni dell’esposizione, assorbimento ed escrezione del mercurio in organismi biologici la questione viene enormemente complicata dalla farmacocinetica di questa sostanza.
Il mercurio infatti, assieme al piombo, al cadmio e all’arsenico, fa parte dei cosidetti metalli pesanti, cioé ad un insieme di sostanze che hanno la tendenza ad accumularsi negli organismi viventi per deposito nei tessuti. Per questo motivo possono esserci effetti tossici anche per esposizioni piccole ma continuamente ripetute nel tempo, per effetto sommatorio.
Da un punto di vista diagnostico ed analitico la tendenza al legame con i tessuti implica tutta una serie di conseguenze pratiche rilevanti.
L’unico dosaggio realmente significativo per il mercurio derivato dall’amalgama é quello effettuato direttamente nei tessuti, sede di accumolo dello stesso!
Chiaramente questa via é difficilmente praticabile in vivo e quindi non può essere utilizzata per studiare il livello di intossicazione del singolo paziente. Esiste una notevole mole di dati sperimentali relativi all’accumulo del mercurio dall’amalgama, sia in pazienti che nei dentisti (Vedi biblioteca scientifica)
Tutti gli altri punti di misurazione (Sangue, Urina, Feci, Capello, Saliva...) del mercurio nella vita biologica dell’individuo sono viziati da distorsioni ed effetti paradosso.
NEL SANGUE
Il mercurio che esce e viene assorbito dalle otturazioni in amalgama é in forma metallica non ionizzata, cioé Hg0. In queste condizioni la sua diffusibilità é altissima così come lo é la sua lipofilia (compatibilità / solubilità nei grassi) Il passaggio alla forma ionica avviene solo all’interno di cellule e quindi non nel torrente ematico. Ne consegue che il mercurio delle amalgama permane nel sangue solo per pochi minuti, massimo qualche ora e poi ‘sparisce’ verso i tessuti.
Misurando il mercurio presente nel sangue i valori sono sempre molto bassi. Dalle otturazioni in amalgama si assorbono mediamente 10 ug di mercurio al giorno. Questa dose é dispersa e frazionata sulle 24h e su 5 litri di sangue, il quale tende a distribuirlo ai tessuti. Il mercurio rilevabile nel torrente ematico é il metilmercurio, la forma organica tipicamente assorbita dall’alimentazione e dotata di una emivita plasmatica di circa 15 giorni. Molti studi ‘scientifici’ hanno sostenuto che non esiste intossicazione dalle otturazioni in amalgama perché non si riscontra mercurio nel sangue e che anzi, l’unica fonte rilevante di mercurio é il pesce. Tali conclusioni sono frutto di un errore metodologico.
NELLE URINE
Il mercurio é rilevabile nelle urine ma la sua velocità di escrezione non é necessariamente in correlazione né con la quantità assorbita (esposizione) né con la quantità totale depositata nei tessuti. La capacità escretiva varia da persona a persona ed il rene elimina solo il 20% del mercurio espulso dal corpo. La misurazione della concentrazione di mercurio nelle urine richiede sempre e comunque che venga standardizzata la concentrazione di soluti, sennò basta una grossa bevuta d’acqua per diluire tutto a livelli minimi. Esistono casi in cui esiste una considerevole esposizione ma una bassa escrezione: Se il mercurio entra ma non esce significa che si sta accumulando e che il carico tossico cresce. In questi casi trovare una bassa concentrazione di mercurio nelle urine é cosa negativa, non positiva.
Un test interessante sulle urine é il cosidetto ‘challange test’ o test di provocazione. In questo caso viene misurata la concentrazione di mercurio nell’urina prima e dopo l’assunzione di un chelante chimico (DMPS), che aumenta il trasposto e la solubilità del mercurio tissutale. Il picco di mercurio ecreto deriva dal mercurio depositato nei tessuti e può fornire qualche informazione indiretta sull’entità presente.
I test urinari per i metalli (kit pronti con viraggio cromatico) sono basati sulla formazione di diazo-composti colorati con gli ioni dei diversi metalli. Dal colore della soluzione si evince il metallo presente. Possono essere impiegati per qualsiasi liquido. Sfortunatamente sono dei test discretamente sensibili per vari metalli ma molto poco per il mercurio. Le quantità necessarie perché il test urinario sia positivo con il mercurio sono irrealisticamente alte ed improbabili (si spera!) nell’esposizione all’amalgama. L’altro limite della metodica é che se sono presenti più metalli i colori si sommano, rendendo difficile l’interpretazione. Per contro sono metodiche economiche e ragionalmente valide per altri metalli. Poco attendibile la diagnosi inferenziale di intossicazione da mercurio per elevata escrezione di zinco o rame
La misurazione del mercurio disperso nella saliva é un indice di scarso valore clinico ma molto interessante per documentare in modo incontrovertibile che le otturazioni in amalgama rilasciano mercurio. Occorre comunque ricordare che la modalità principale di rilascio del mercurio dall’otturazione é per evaporazione e che la via di assorbimento é tipicamente quella polmonare e non quella intestinale. Esistono inoltre precisi studi che correlano la superficie di otturazione in amalgama esposta alla quantità
NELLE URINE
Delle varie metodiche di misurazione del mercurio in uscita dal corpo umano, il dosaggio sulle feci rimane quello piu'
NEL SANGUE Il mercurio che esce e viene assorbito dalle otturazioni in amalgama é in forma metallica non ionizzata, cioé Hg0. In queste condizioni la sua diffusibilità é altissima così come lo é la sua lipofilia (compatibilità / solubilità nei grassi) Il passaggio alla forma ionica avviene solo all’interno di cellule e quindi non nel torrente ematico. Ne consegue che il mercurio delle amalgama permane nel sangue solo per pochi minuti, massimo qualche ora e poi ‘sparisce’ verso i tessuti. Misurando il mercurio presente nel sangue i valori sono sempre molto bassi. Dalle otturazioni in amalgama si assorbono mediamente 10 ug di mercurio al giorno. Questa dose é dispersa e frazionata sulle 24h e su 5 litri di sangue, il quale tende a distribuirlo ai tessuti. Il mercurio rilevabile nel torrente ematico é il metilmercurio, la forma organica tipicamente assorbita dall’alimentazione e dotata di una emivita plasmatica di circa 15 giorni. Molti studi ‘scientifici’ hanno sostenuto che non esiste intossicazione dalle otturazioni in amalgama perché non si riscontra mercurio nel sangue e che anzi, l’unica fonte rilevante di mercurio é il pesce. Tali conclusioni sono frutto di un errore metodologico MERCURIO NELLE URINE Il mercurio é rilevabile nelle urine ma la sua velocità di escrezione non é necessariamente in correlazione né con la quantità assorbita (esposizione) né con la quantità totale depositata nei tessuti. La capacità escretiva varia da persona a persona ed il rene elimina solo il 20% del mercurio espulso dal corpo. La misurazione della concentrazione di mercurio nelle urine richiede sempre e comunque che venga standardizzata la concentrazione di soluti, sennò basta una grossa bevuta d’acqua per diluire tutto a livelli minimi. Esistono casi in cui esiste una considerevole esposizione ma una bassa escrezione: Se il mercurio entra ma non esce significa che si sta accumulando e che il carico tossico cresce. In questi casi trovare una bassa concentrazione di mercurio nelle urine é cosa negativa, non positiva. CHALLENGE TEST
Un test interessante sulle urine é il cosidetto ‘challange test’ o test di provocazione. In questo caso viene misurata la concentrazione di mercurio nell’urina prima e dopo l’assunzione di un chelante chimico (DMPS), che aumenta il trasposto e la solubilità del mercurio tissutale. Il picco di mercurio eScreto deriva dal mercurio depositato nei tessuti e può fornire qualche informazione indiretta sull’entità presente. Questo genere di test diventa interessante se si desidera monitorare nel tempo il processo di detossificazione dal metallo pesante, andando a paragonare il differenziale tra livello basale e livello stimolato nel tempo. In seguito ad una significativa diminuzione del mercurio depositato ci si attende di trovare una differenza tra i due vlori più limitata rispetto al test eseguito prima della terapia. L’esito non é comunque mai interessante in quanto valore assoluto ma sempre per confronto.
TEST CROMATICI (Di Azo Reazioni)
I test urinari per i metalli (kit pronti con viraggio cromatico) sono basati sulla formazione di diazo-composti colorati con gli ioni dei diversi metalli. Dal colore della soluzione si evince il metallo presente. Possono essere impiegati per qualsiasi liquido. Sfortunatamente sono dei test discretamente sensibili per vari metalli ma molto poco per il mercurio. Le quantia' necessarie perce'é il test urinario sia positivo con il mercurio sono irrealisticamente alte ed improbabili (si spera!) nell’esposizione all’amalgama. L’altro limite della metodica é che se sono presenti più metalli i colori si sommano, rendendo difficile l’interpretazione. Per contro sono metodiche economiche e ragionalmente valide per altri metalli. Poco attendibile la diagnosi inferenziale di intossicazione da mercurio per elevata escrezione di zinco o rame DOSAGGIO DEL MERCURIO FECALE L’eliminazione del mercurio avviene nella misura di circa l’80% attrverso il fegato che, tramite coniugazione con il glutatione, espelle questa sostanza nella bile e quindi poi nell’intestino. Risulta quindi logico che il punto dove meglio si intrcetta in uscita il mercurio eliminato dall’organismo sia a livello intestinale, tramite la misurazione di mercurio contenuto nelle feci. Come per la via enale / urinaria vale il concetto che il mercurio, per via della sua natura di metllo pesante, in realtà tende all’accumulo nei tessuti più che all’eliminazione. Anche nel caso del dosaggio fecale questo non é in grado di fornire indicazioni certe circa il livello di esposizione o la quantità totale depositata nei tessuti ma solo, per l’appunto, della quantità escreta in quel momento. Da un punto di vista di laboratorio é possibile differenziare il mercurio metallico (derivante dall’ingestione di materiale di usura delle otturazioni) dal mercurio ionico (prodotto dal metabolismo del mercurio assorbito per via respirtoria dalle otturazioni) dal metilmercurio (tipicamente alimentare, dal pesce). Quest’ultimo può essere mercurio in uscita dal fegato oppure in transito con il contenuto alimentare. specie se il paziente ha consumato pesce nella giornata precedente il dosaggio. Cosi come per le urine il valore assoluto della concentrazione dovrebbe essere sempre rapportato al livello di concentrazione dell’urina stessa, peril dosaggio feacle bisognerebbe fare riferimento alla massa totale. Alcuni fattori di disturbo nella misurazione sono costituiti dal volume totale, dalla presenza di alimenti sequestranti il mercurio e dalla presenza di cibi già di loro contenenti il metallo. La quantita' di mercurio escreta dal fegato non corrisponde con la quantita totale contenuta nelle feci: infatti il mercurio subisce fenomeni di riassorbimento a livello intestinale e di cosidetto ‘ricircolo entero epatico. Questo fenomeno é anche in correlazione con il livello di permeabilità della mucosa intestinale e peggiora nella ‘leaky gut syndrome’, ovvero quando esiste un quadro di infiammazione della parete intestinale associato a disbiosi DOSAGGIO DEL MERCURIO NELLA SALIVA Il dosaggio del mercurio nella saliva misura la quantità totale di mercurio disciolto o trasportato dlla saliva, generalmente dopo una prova di stimolazione delle otturazione fatte masticando un chewing gum o della paraffina. Il mercurio rilevato é un insieme del mercurio metallico superficializzato sull’otturazione e disperso nella saliva, dei prodotti di corrosione dell’amalgama presenti in soluzione e di eventuale particolato solido disgregato dall’otturazione in amalgam per abrasione della superficie. Il valore misurato è molto preciso e ripetibile ma di scarsissimo significato clinico. Poichè la dispersione di mercurio della saliva è funzione pressoché lineare della superficie totale di amalgama esposta ovvero, in approssimazione, del numero di amalgame, é molto più semplice ed economico desumere un probabile valore da una semplice osservazione clinica. Occorre comunque ricordare che la modalità principale di rilascio del mercurio dall’otturazione é per evaporazione e che la via di assorbimento é tipicamente quella polmonare e non quella intestinale. La quantia'à presente nell’aria intraorale é molto piu' signficativa in termini di esposizione ed assorbimento rispetto alla quantità disciolta nella saliva. Il principale significato del test salivare risiede nella possibilità di avere un risultato analitico certificato della presenza di mercurio, ad uso di pazienti, medici o dentisti scettici.
MINERALOGRAMMA E MERCURIO L’analisi dei metalli traccia nel capello, nota anche con il termine di mineralogramma misura la concentrazione di metalli o altre sostanze appartenenti alla categoria degli oligoelementi e delle sostanze tossiche nella cheratina del capello. Il capello istologicamente é un annesso cutaneo e condivide durante la sua crescita lo stesso ambiente extracellulare del tessuto che lo genera. In esso quindi si depositano, con concentrazioni spesso simili, gli oligoelementi e le tossine presenti nella matrice extracellulare. Ciò lo rende un ottimo testimone tossicologico di ciò che avviene nell’organismo ed ha il grande vantaggio di avere una crescita progressiva e quindi di stratificare sulla lunghezza le variazioni di un determinato arco temporale. Queste caratteristiche, unite alla estrema semplicità di prelievo, alla non invasività ad alla ripetibilità rendono questa metodica di dosaggio particolarmente versatile ed utile.
Sfortunatamente il particolare pattern metabolico del mercurio tende a creare delle difficoltà anche con questa metodica di misurazione. Il mercurio che si accumula in modo prevedibile nel capello é infatti quello organico, cioé il metil mercurio (oppure anche l’etil e fenil mercurio), Questa specie di mercurio, come già detto, é tipicamente presente nel pesce ed é rappresentativo della intossicazione per via alimentare. Il mercurio inorganico, ionico e metallico, non sembrano avere una cinetica di deposito prevedibile nel capello e quindi il dosaggio rimane dubbio. Apparentemente in alcuni soggetti si riscontra accumulo da mercurio inorganico, ma non é un evento costante.
Stando alla attuale letteratura scientifica il riscontro di elevati livelli di mercurio nel capello é da riferire generalmente ad esposione alimentare oppure a vaccinazioni recenti conteneti timerosal. In assenza di esposizioni rintracciabili ed in presenza di amalgame é ipotizzabile che il mercurio depositato sia, nel caso specifico, derivato dalle otturazioni. Una lettura negativa in soggetti con amalgame non esclude per contro la presenza di mercurio nei tessuti.
Interessanti anche i rapporti con i cosidetti oligoelementi protettivi quali lo zinco, il magnesio ed il selenio.
L’analisi del capello sfortunatamente soffre molto della contaminazione di superficie del capello stesso: per questo motivo i risultati sono inattendibili se esiste una esposizione professionale al mercurio per via ambientale. Questo é il caso tipico dei dentisti, che oltre ad avere una esposizione professionale respiratoria hanno anche una contaminazione di superficie del capello. RIMOZIONE PROTETTA DELL'AMALGAMA La rimozione dell’otturazione in amalgama rappresenta, assieme alla sua originale collocazione, l’evento che più facilmente sottopone il paziente ad una grossa esposizione a vapori di mercurio. Nel caso specifico il frenaggio della lega metallica con una fresa che ruota ad altissime velocità produce un grosso stimolo di tipo meccanico e, quantomeno sul punto di contatto, una quantità di calore non indifferente. Questi due fattori congiunti portano ad una grossa liberazione di vapore di mercurio direttamente nella bocca del paziente. Il vapore è già normalmente la forma di esposizione al mercurio derivante dalle amalgame facilmente assorbibile ed in questo caso più che mai il rischio di assimilazione a livello del letto alveolare diventa importante per il paziente ed anche per l’operatore che respira appena sopra la testa del paziente stesso.L’assorbimento me*** di mercurio derivato dalle otturazioni nella popolazione generale portatrice di un numero me*** di amalgame è stato stimato nel 1991 dall’OMS essere pari a 12 ug, con picchi fino a 100 ug. La rimozione dell’otturazione in amalgama fatta senza rispetto di criteri di contenimento delle emissioni facilmente porta a concentrazioni nell’aria pari a 2000 ug/m3 e quindi può essere a tutti gli effetti considerata un evento di intossicazione acuta per il paziente. Risulta pertanto facile comprendere l’utilità di tutti gli ausili e le tecniche che permettono di ridurre considerevolmente questo livello di esposizione ed è del tutto evidente che questo genere di precauzioni sono rilevanti per tutti i pazienti ed in particolare per quelli che si sospetta manifestino sintomatologie riferibili al mercurio, specie se su base allergica ed immunologia dove la reattività non è dose dipendente. Il professionista che esegue la procedure di rimozione deve considerarsi come un paziente cronico che si fa togliere più amalgame tutti i giorni: Se risulta importante proteggere il paziente, lo è quasi ancor di più proteggere l’operatore ed il suo staff. La rimozione protetta dell’amalgama 1 L’emissione di mercurio è causata dal contatto della fresa con l’otturazione. Minore è il percorso di contatto, minore è l’esposizione. La classica tecnica di smontaggio totale dell’otturazione per usura è il sistema che porta la fresa in contatto continuo con l’amalgama ed è quindi il più dannoso. Il dentista è portato ad operare così in funzione della grande efficienza del trapano-turbina e di fatto rimane il sistema con cui si smonta qualsiasi altro materiale. Idealmente l’amalgama va disincastonata dal dente senza toccarla o con il minor numero di passaggi possibili nel materiale. 2 Le frese ideali per la rimozione sono sottili e lunghe fiamme in carburo di tungsteno, magari monouso. Le frese diamantate hanno per loro natura un taglio di tipo abrasivo ed un coefficiente di attrito alto. (Attrito = Calore) Il disegno lamellare delle frese in carburo di tungsteno permette un taglio netto con una temperatura di contatto piu' bassa e quindi minore emissione
3 Utilizzare strumenti rotanti con basso numero di giri ed alto torque; tendenzialmente e' meglio il moltiplicatore anello rosso alla turbina. 4 Aumentare al massimo il raffreddamento della fresa, scegliere manipoli con ugelli multipli e con getti in buone condizioni. Se possibili portare al massimo la portata di acqua ed abbassare la quantità di aria nello spray per evitare di soffiare in giro mercurio.
5 Una volta tagliato il margine periferico dell’otturazione e' possibile sganciarla dal dente, che la ritiene meccanicamente e senza adesione chimica, tramite l’uso di piccole leve ed escavatori. Non occorre forzare e bisogna porre attenzione alle pareti sottili del dente. 6 La diga di gomma (foglio di lattice che ricopre la bocca lasciando fuori i soli denti da trattare) e' un ausilio sempre importante: contiene eventuali particelle prodotte durante il taglio dell’amalgama, ha un parziale effetto membrana che isola la bocca ed re' fondamentale per tutte le procedure di ricostruzione con materiali adesivi, per evitare la contaminazione del dente da parte della saliva. Inoltre aumenta notevolmente la visibilità della zona e facilita la precisione di lavoro. Se esiste un singolo indice che identifica un buon professionista questo e' probabilmente il fatto che usi di routine la diga di gomma per le varie procedure odontoiatriche. Attualmente poi sono disponibili fogli di diga non in lattice, completamente impermeabili al mercurio
7 L’aspirazione e' fondamentale! Risulta del tutto insufficiente l’aspira saliva, deputato unicamente ad evacuare liquidi da una pozza. Per avere un effetto di eliminazione di fumi e vapori serve l’aspirazione chirurgica con cannule larghe (alta portata) ed un buon motore aspirante. Oltre ai tradizionali aspiratori chirurgici monouso (Mai mettere oggetti contaminati da amalgama in autoclave!!) esistono vari tipi di cannule dedicate allo scopo. 8 La ventilazione ed il contenimento della zona di lavoro sono importati tanto per il paziente quanto per lo staff odontoiatrico. Vale il concetto che più vicino alla zona di produzione dei fumi si effettua l’aspirazione ed il ricambio d’aria, minore è la dispersione dei vapori stessi e minore è la quantità di aria da muovere. I vari sistemi di aspirazione ambientale da posizionare attorno al campo operatorio hanno questa ratio e servono per contenere l’emissione di nuvole tossiche 9 Il paziente e l’operatore possono essere protetti dall’inalazione nasale di vapore di mercurio attraverso vari accorgimenti: mascherine nasali con flusso di aria non contaminata, caschi integrali con filtri, mascherine con filtri al carbonio o ioduri specifici per il vapore di mercurio. Non e' chiaro se esista un beneficio ad utilizzare l’ossigeno, che rischia di essere ossidante e facilitare l’assorbimento di mercurio. 10 La fretta è incompatibile con la bonifica delle otturazioni in amalgama. Rimuovere piu' otturazioni per appuntamento e far trascorrere tempi brevi tra le rimozioni stesse tende a sovrapporre eventuali picchi di esposizione, senza particolari benefici se non quelli della praticità operative. La rimozione di una otturazione al mese rimane l’indicazione piu' sensata.
Otturazioni in Amalgama di Argento e Mercurio Tossicologia delle otturazioni in amalgama di mercurio - Dott Federico Ronchi
Pubblicazione scientifica riassuntiva della tossicologia, biochimica ed immunologia del mercurio liberato dalle otturazioni in amalgama. Di facile lettura per farsi un idea su alcuni capi saldi della ricerca scientifica sul mercurio. Approfondimento sul tema consigliato prima di parlare col proprio dentista ed intrapprendere la rimozione e bonifica delle amalgame. In formato pdf .
L'amalgama in Italia. Posizione ufficiale del Ministero della Sanità.Decreto
Testo completo del Decreto Sirchia che regolamenta l'utilizzo dell'amalgama dentale. Rispecchia le limitazioni già suggerite dalla Regione Lombardia in passato ed avvicina l'Italia, almeno da un punto di vista legislativo, ai paesi nordici. Segue commento.
Come esce il mercurio dalle otturazioni
Microfotografia della superficie di una otturazione in amalgama non gamma-due che mostra il mercurio liquido che emerge in superficie per capillarità
Dove va a finire il mercurio rilasciato?
Come entra nel corpo il mercurio metallico liberato in forma gassosa.
In quali organi ed in che quantità
Mappatura delle sedi di accumulo del mercurio nel corpo umano.
Classificazione dell'amalgama come rifiuto speciale.
Quando l'amalgama viene rimossa dalla bocca smette di essere un "biomateriale per ricostruzione dentale" diventa un rifiuto tossico. Ecco cosa prevedono le norme di smaltimento e di sicurezza. Ma in bocca come si applicano?
Composizione dell'amalgama usata per le otturazioni
Scheda tecnica originale dell'amalgama Dispersalloy® , forse la più utilizzata al mondo. Descrizione completa della composizione con allegata la scheda di sicurezza. Originale in inglese.
Il Vapore di Mercurio misurato in bocca
Quanto ne esce ed in quali condizioni. Cosa succede quando si mastica sulle otturazioni
Il mercurio è un metallo pesante: si accumula!
Modelli cinetici sulla distribuzione ed accumulo del mercurio nei tessuti con esemplificazione di diversi livelli di esposizione giornaliera.
Intossicazione indiretta del feto
Il mercurio passa verticalmente dai tessuti materni al feto in formazione tramite la placenta. I figli delle donne portatrici di amalgama nascono già intossicati
Criteri per la rimozione protetta delle amalgame.
Il momento della rimozione e dello smontaggio di una otturazione in amalgama può portare a picchi di esposizione al mercurio estremamente elevati. Questa check list può aiutare ad identificare alcuni accorgimenti fondamentali per la protezione del paziente (e dell'operatore!)
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dal sito della BiOral
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2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
ivan |
Inserito il - 26 ottobre 2011 : 12:14:35 INDICE DI ACCUMULO ED IMPREGNAZIONE DA MERCURIO tutt oggi non esiste un metodo vasldo attendibile? Ipotizziamo di divulgare il protocollo di misura nel corso dell’anno corrente.........siqmo nel 2011!!! |
Amministratore |
Inserito il - 07 febbraio 2008 : 17:46:08 Discussione sull'amalgama trasferita dal topic - Falsi dentisti [si invita ad attenersi al tema del topic relativo]
Dentista Mauro 18 gennaio
Antonella, se non erro, riporta di aver proceduto alla rimozione di 6 otturazioni/ricostruzioni in amalgama nel 96, e di essere stata ricoverata in ospedale nel 97. Non mi soffermo sul fatto che, a mio avviso, la correlazione è improbabile, in quanto solitamente, se di problema da amalgama si tratta, i sintomi sono piuttosto svelti a farsi sentire; ma piuttosto accenno (e accenno solamente, il discorso altrimenti non finirebbe più) che io, come alcuni, ma non tutti, i colleghi, sono convinto della bontà della rimozione dell'amalgama come protocollo; e "protocollo" ha una valenza ben precisa nel mondo scientifico, infatti significa "procedura prestabilita, codificata e ripetibile". La presenza di otturazioni in amalgama nel cavo orale è generalmente nociva, ovvero sicuramente non fa bene, ma non è detto che faccia male; alcune persone (la maggioranza in realtà) hanno ottimi sistemi compensativi e non presentano problemi, mentre altre che convivono con un equilibrio più delicato possono trarne nocumento molto più facilmente. E la presenza del mercurio nell'amalgama è solo la punta dell'iceberg per quanto concerne la sua "tossicità", in realtà questo elemento, che nei termometri è in forma pura, nell'amalgama è legato in una molecola, all'interno di una struttura cristallina relativamente compatta, e non viene semplicemente "liberato" come se nulla fosse. Quindi non preoccupatevi tanto di possibili intossicazioni chimiche (la razza umana si sarebbe estinta prima degli anni 90 altrimenti), bensì pensate che una otturazione metallica (l'amalgama contiene argento, piombo, rame, e tracce di numerosi altri elementi) è un blocco duro che impatta con il dente antagonista senza offrire alcuna ammortizzazione, come fanno invece discretamente bene i compositi, ed è una lega che nell'umidità del cavo orale è soggetta ad espansione col tempo; ciò, aggiunto alla scarsa modellazione che di solito presentano le otturazioni in amalgama, crea precontatti pericolosi (sempre e solo in quei soggetti con "equilibrio delicato"). Ma la rimozione e sostituzione dell'amalgama dovrebbe seguire, appunto, un protocollo particolare, in assenza del quale il rischio (rischio, non certezza) è che si peggiori la situazione di partenza. E la pubblicizzatissima diga di gomma non necessariamente fa parte del protocollo, se sostituita da un buon sistema di aspirazione ad elevata potenza, anche se omeopati&co ostracizzano qualunque dentista che non la usi.
L'"elettrogalvinazione" non esiste; in realtà, Antonella, il fenomeno a cui ti riferivi è la "galvanizzazione", se così si può dire. L'effetto galvanico è quello per il quale due metalli, con potenziali di elettronegatività differenti, generino spontaneamente una corrente elettrica tra loro in un ambiente opportunamente conduttivo (la bocca ad esempio, che è piena di saliva... un po' come la batteria di Volta). Una corona può interferire con un amalgama che può interferire con una protesi scheletrata che può interferire con un apparecchio fisso (anche se devo ancora vedere qualcuno con tutte queste cose in bocca contemporaneamente, povero lui ) Le correnti galvaniche possono provocare irritazioni della mucosa orale, abrasione elettrolitica dei metalli protesici, e chi più ne ha più ne metta. Sono correnti elettriche, esattamente come gli impulsi nervosi; e provocano con questi ultimi interferenza come la provocherebbe un cellulare che squilla su una radio accesa. Tuttavia il riassorbimento osseo non è verosimile che sia tra questi, se non come un effetto "facilitato" dalle correnti galvaniche, ma che si sarebbe comunque presentato, ad esempio a causa di parodontopatia.
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Mauryforquote: Messaggio inserito da melody
si è vero antonella, la mia storia la sai , di incompetenza dei medici e dei dentisti ne ho piene le tasche purtroppo non solo sulla mia pelle ma anche su quella di chi mi è molto caro
Mandami una sua foto a bocca chiusa di testa collo spalle....vediamo se quel dente era l'unico che lo sosteneva ancora.. spesso tolgono i denti di sostegno perche' hanno precontatto: sono gli unici denti che ci tengono su la testa e loro li rimuovono... Fammi sapere.. Maurizio
Antonella 22 gennaio Maurizio, ieri sera mi ha detto che a suo marito gli faceva un pochino male il dente (era un dente con una carie già curato anni fa) si poteva curare, ma siccome TESTUALI PAROLE: "quel dente non serve a niente" gli e' stato tolto! CRIMINALITA' ORGANIZZATA...
Un'altra cosa, immagino, che essendo una stuccatura non recente, poteva essere in amalgama.... e' possibile allora il mal di stomaco e l'alito cattivo?????
Utima cosa gli e' stato estratto il dente senza avergli prescritto l'antibiotico.
Bel quadro....
Mauryfor 22 gennaio Antonella, c'e' una legge che vieta l'utilizzo dell'amalgama per stuccare etc. e' consentita solo come capsule prefabbricate.
Certo che e' quello che gli ha fatto male !!!
Denuncialo immediatamente!
E chiedi i danni per la rimozione incongrua del dente.
Rivolgiti al link che trovi sul mio sito nella pagina "contatti-link" del tribunale del malato.
Accidenti pero' mi conoscete, conoscete le cose che si dicono qui e sul mio sito...e poi ci cascate e vi fate fregare e rovinare come delle pere cotte!!!! Sembra che lo facciate apposta....mica siamo qui a sbraitare cosi'......perche' ci piace?
Mauryfor 23 gennaio
quote: Messaggio inserito da melody
dimenticavo maurizio l otorino dice che i fischi all orecchio sono dovuti a una lesione del timpano (che ha da parecchi anni ), pero' e' strano che si siano manifestati dopo l estrazione ti pare?
e' ora che cominciate a denunciare pure voi....io non posso fare da apripista per tutti.
Antibiotici, amalgama, rimozioni incongrue....e poi gli acufeni e i problemi allo stomaco etc. .....
Io gli input ve li ho dati ma non posso andare dal dentista per voi a far valere i vostri diritti.
Vai da quel dentista e pretendi ...PRETENDI! E NON PAGARLO!
Poi fai una bella denuncia e una richiesta di risarcimento danni....
mo basta dormire.
Melody 23 gennaio
maury il dentista dice che è inpossibile che sia intossicato perchè dice che per intossicarsi avrebbe dovuto ingoiarne tantissimo.poi poco fà è passata la visita del controllo e mio marito ha chiesto informazioni anche a lui, e questo se messo a ridere dicendo che sono tutte cavolate e che per intossicarsi dovrebbe mandarne giu a flotte!!!!!!!!!!
Antonella 23 gennaio
Purtroppo non e' questione di sfortuna a trovare questi "imbecilli" e la norma....
sono sicuri del loro fatto perchè fino adesso hanno pensato che eravamo ignoranti.
Senti la fattura te l'ha fatta? fattela dare perchè in caso succeda qualcosa a tuo marito hai una prova che è stato da lui.
io telefonerei all'ordine dei medici che loro le leggi le conoscono, prova a chiedere a loro se il dentista ha fatto bene quel lavoro...
prova e vedrai cosa ti dicono LA GALERA CI VUOLE A QUESTI
Mauryfor
quote: Messaggio inserito da melody
maury il dentista dice che è inpossibile che sia intossicato perchè dice che per intossicarsi avrebbe dovuto ingoiarne tantissimo.poi poco fà è passata la visita del controllo e mio marito ha chiesto informazioni anche a lui, e questo se messo a ridere dicendo che sono tutte cavolate e che per intossicarsi dovrebbe mandarne giu a flotte!!!!!!!!!!
E certo! se chiedi all'oste se il vino e' buono e' ovvio che ti dice che e' buono!
Se mette le amalgame cosi' come le ha messe a tuo marito e' fuori legge! C'e' un decreto del 2002 del governo che VIETA l'utilizzo delle amalgame nel modo come ha messo a tuo marito!
Se i decreti legge sono cavolate....a me pare di no.
Quindi lui ha sbagliato e tu non pagarlo e chiedigli i danni.
Poi invitalo a una cena a base di mercurio.....rompigli il termometro davanti e digli di ingoiarsene un po'
accidenti sono stufo di leggere fesserie!
Ma voi pero' ....e' colpa vostra in quanto continuate ad ascoltarli e ad assecondarli.
Mauryfor
ecco il decreto: http://www.amicidibrugg.it/archivio/materiale/20_Decreto10Ott2001.pdf
e fallo leggere a sto dentista e se non si e' comportato come decreto...
ora....che siano tutte panzane...manco il Ministero dice che sono tutte balle....
Antonella
Per Melody e suo marito:
guarda come avrebbe dovuto fare il dentista a rimuovere le amalgame a tuo marito.
(non si vuole fare pubblicità al dentista, ma solo far vedere una procedura che evita di rovinarci la vita)
http://www.bioral.it/rimozione.pdf
quando tuo marito ha finito di vedere questo, facci scrivere due righe da lui...
Antonella 24 gennaio
Questo testo stampalo e vallo a portare a quello li...
Attenzione!! Trapanare l'amalgama per rimuoverla significa respirare aria saturata con vapori di mercurio (livelli 500 volte superiori ai limiti di esposizione industriale). Solo una volta riconosciuto il problema, un dentista si attrezzerà per proteggere i suoi pazienti, nel momento della rimozione, con maschera ad ossigeno, sistema di reazione dedicato, diga di gomma, clean-Up ed altre precauzioni. vedi "la rimozione protetta"
tratto da: http://www.arrotino.it/clienti/acerra/main.htm
la fattura pretendila, vedi un po che danni procurati da amalgame.
http://www.arrotino.it/clienti/acerra/testimonianza2.htm
Antonellaquando si parla di dolori articolari, artrite reumatoide.. che brividi!
http://www.identiavvelenati.com/lynrennick.html
Mauryfor
I dolori articolari sono causati dallo sbilanciamento e non dal mercurio! Solamente che chi ha mercurio in bocca cioe' amalgame ce l'ha perche' ha subito degli interventi come otturazioni o capsule a causa di una dentatura rovinata ma a causa dello sbilanciamento.
E' questo che non capiscono in quei siti(che comunque ammiro) dove parlano di correlazione "amalgama-malattie".
Non riescono a dimostrare le loro tesi perche' ci sono persone con in bocca 10 amalgame e non hanno un sintomo e persone che ne hanno in bocca la meta' e hanno per esempio la Sclerosi Multipla piuttosto che l'artrosi o l'artrite etc.
E allora come dimostrare che le amalgame fanno male?
Impossibile!
Se invece vedessero lo sbilanciamento in chi ha 5 amalgame ed e' sintomatico .....il problema sarebbe risolto.
Io me la sto prendendo anche con loro perche' non vanno a ricercare la causa del problema ma di amalgama e rimozione e cose varie(che peraltro avvallo ma ripeto: non sono la causa ma un'aggravante) ne stanno facendo un business tanto quanto le case farmaceutiche per vaccini e medicinali in genere.
Stiamo attenti a non confondere ulteriormente tutto altrimenti diventa poi ingestibile e se una cosa in scienza non e' ripetibile, non puo' essere riconosciuto.
Il marito di Melody e' sbilanciato! quindi piu' debole al punto che basta un po' di vapore di amalgama per renderlo molto sintomatico.
Quindi se la deve prendere si con il dentista che e' incompetente ma per quanto riguarda la parte occluso-posturale! Per quanto riguarda l'amalgama per legge deve prendere le adeguate precauzioni(che sicuramente non avra' preso) ma non e' la causa....ok?
Antonella 24 gennaio
Maurizio, guarda di sicuro io in questo momento non ho nessuna intossicazione da amalgama perchè dal mineralogramma che ho fatto a luglio il mercurio non esiste proprio nei mei tessuti. Quindi è da escludere nel mio caso Artrite Reumatoide con mercurio.
Certo è che nel caso del marito di melody:
estrazione del dente con rimozione sbagliata di amalgama:
ALITO CATTIVO DA UNA SETTIMANA CON ACUFENE
e certo e' che:
rivolti a dei medici si sono sentiti rispondere :
CON UNA RISATA
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