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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
merevita |
Inserito il - 14 novembre 2013 : 18:34:35 a sofferenza non viene inflitta come punizione per i propri peccati o per la propria ostilità - questa è un'idea sbagliata. La sofferenza, come il piacere e la fortuna, fa inevitabilmente parte della vita nell'ignoranza. La dualità: piacere e dolore, gioia e pena, fortuna e sfortuna, è la conseguenza inevitabile dell'ignoranza che ci separa dalla nostra vera coscienza e dal Divino. Solo tornando a questa vera coscienza possiamo liberarci della sofferenza.
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 26 – parte 1 - pag. 89
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4 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
miraluce |
Inserito il - 14 marzo 2014 : 17:05:31 Tutte le nostre azioni, tutti i nostri sforzi, i nostri peccati e i nostri errori, le nostre sofferenze e le nostre lotte, sono oscuramente o coscientemente guidate, nei loro ultimi risultati, dall'Uno, sia che lo sappiamo e vediamo, oppure ci rimanga sconosciuto e mascherato.
Sri Aurobindo – “La Sintesi degli Yoga” – Libro 1 – cap. 4 – pag. 101
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ravi |
Inserito il - 01 marzo 2014 : 17:05:51 Senza cura per il tempo,senza timore dello spazio, sorgendo purificati dalla fiamme delle prove dolorose, voleremo senza arrestarci verso la realizzazione della nostra meta, la vittoria supermentale Words of The Mother - 24 Aprile 1956
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garuda |
Inserito il - 12 febbraio 2014 : 12:00:18 La sofferenza è dovuta in primo luogo all'Ignoranza, in secondo luogo alla separazione della coscienza individuale dalla Coscienza e dall'Essere divini, una separazione creata dall'Ignoranza; quando tutto ciò cessa, quando si vive nel Divino e non più nel proprio piccolo sé separato, soltanto allora il dolore può cessare del tutto
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 27 - pag. 210
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tara |
Inserito il - 16 dicembre 2013 : 17:32:57 Ogni sofferenza sorge da un desiderio insoddisfatto. Fate della calma esente dal desiderio la vostra base. Quando ciò sarà fatto, la Verità divina, l'Amore e l'Ananda divini potranno venire e stabilirsi saldamente su tale base.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga - Libro 5- Cap XXIII- Parte I Pag 163
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