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 L' INCREDIBILE
 la scienza, l'inganno, la realtà

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
miraluce Inserito il - 08 gennaio 2003 : 12:42:59
La scienza ufficiale ricerca la realtà oggettiva che deve essere ripetitiva.
Si nutre di statistiche, cerca prove per suffragare una teoria, non c'è spazio per il nuovo, per la creatività.
Continua ad operare dentro il limite ristretto dello 0,5% della realtà totale.

La fisica quantica ha dimostrato che l'oggettività non esiste essendo l'operatore parte in causa nell'indagine.
Rivolge la sua attenzione anche al restante 95%, "la massa oscura", il cristallo liquido che costituirà la nuova materia trasformata, dal solido amorfo al solido cristallino.
Non contempla separazione, e' libera e probabilistica il suo campo e' la coscienza.

La scienza non contempla l'operatore perchè alle dimensioni psichiche non è applicabile il metodo scientifico.
La co-noscenza esclude la coscienza mentre la coscienza la com-prende.
Se la scienza allargasse il suo campo di esplorazione dovrebbe riconoscere che
ci sono onde che hanno velocità superiore a quella della luce
alla luce
. Insomma minerebbe la sua stessa impalcatura.
L'inganno della scienza pone sotto i nostri occhi che solo l'incredibile e' reale

15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
amrita Inserito il - 19 aprile 2014 : 12:16:23
dal momento che tutto l'essere è interdipendente, la conoscenza o dell'intero o dell'essenza è necessaria alla giusta conoscenza della parte.

Sri Aurobindo- La Vita Divina – Libro 1 – Cap. 18 – pag. 137

La conoscenza mentale e scientifica parte dal principio opposto, analizza, divide, studia i particolari e poi ritiene errando che la somma dei particolari possa far conoscere l'intero ...

Occorre invece una conoscenza olistica dell'Intero per conoscerne compiutamente le parti e l'intero non è mai una somma ... se prendiamo le parti componenti una bicicletta e le mettiamo in una cassetta, non avremo mai la bicicletta ... né potremo usarla ..


tara Inserito il - 16 aprile 2014 : 11:22:49
Non c’e’ universo la’ fuori, o qui fuori.

Semplicemente non c’è “là fuori”, “o qui fuori”. L’universo fisico esiste solamente dentro il vostro cervello fisico. Senza un cervello non c’è universo fisico. Questa – la verità dell’universo – è logicamente indiscutibile.
La scienza, così com’è adesso, non può e non vuole confrontare questa inoppugnabile verità. Gli scienziati continuano a investigare il fisico “là fuori”, invece della verità, l’intelligenza, dietro le sue apparenze. Il risultato è che la gente è mantenuta nell’oscurità – il moderno Medioevo del mondo scientifico dei nuovi preti.

La scienza stessa ci ha dimostrato che quando una piccola sezione di cervello che controlla il senso della vista è rimossa o danneggiata l’immagine visuale dell’universo scompare. Quando i restanti centri sensitivi del cervello (che controllano il suono, l’olfatto, l’equilibrio, il gusto, il tatto e la memoria) sono immobilizzati, l’universo fisico gradualmente e definitivamente scompare, insieme a qualunque altro senso “là fuori” o “qui fuori”. Quando andiamo a dormire o inconsci – quando la nostra intelligenza si ritira dai sensi – l’universo scompare di nuovo. Svegliamoci, come facciamo ogni mattina venendo ai nostri sensi (o nel nostro cervello), e l’universo appare. — No cervello, no universo.

Dietro il cervello, nella profondità della nostra non – sensoria psiche, c’è l’informe universo energetico. Questa è l’indescrivibile realtà o verità dietro tutto ciò che vediamo. L’intelligenza reale del cervello non è quella che noi chiamiamo la nostra mente razionale. Questa è puramente la proiezione riflessa o ombra. L’intelligenza reale del cervello è completamente focalizzata sulla realtà energetica dietro la nostra percezione sensoriale. Il cervello risponde alla bellezza di questa realtà con la frenetica ispirazione del vero artista. Invece di lavorare con oli e argilla, il cervello usa il medium o sostanza dei sensi. Incessantemente e instancabilmente, elabora e lotta per riprodurre in forme sensoriali lo splendore che sta ricevendo. L’immenso risultato è il magnifico universo fisico che vediamo intorno a noi. Tuttavia, niente in esso è reale quindi niente è duraturo.

L’universo reale dietro il cervello e i sensi non può essere definito. E’ sempre là. Noi lo percepiamo come il nostro più profondo desiderio di amore e di verità o di appagamento; e lo conosciamo (e non abbiamo dubbi) in quei momenti straordinari quando siamo a contatto con la meraviglia e la bellezza della vita.

Spazio, materia, tempo, distanza, forma e pensiero sono tutti prodotti del cervello. Quando lo scienziato esamina con determinazione l’universo fisico cercando il suo inizio, estensione e fine, egli di fatto sta cercando l’inizio, l’estensione e la fine degli effetti del proprio cervello – il nostro cervello comune nato ed evolutosi sulla terra. Mentre lo scienziato è vivo sembra che non ci sia fine agli effetti del cervello. Questo non dura per molto poiché né il suo cervello né il suo universo sono reali. Egli muore; e con il suo cervello muore l’universo. — Nessun cervello, nessun universo.

Non c’e’ vita nell’universo fisico, solo forme di vita.

La vita è solamente dentro. E quella vita è la realtà dietro tutte le forme nell’universo fisico, a cominciare dal vostro corpo. Quella vita, quando la forma o cervello fisico muore, è la realtà della morte. Le forme di vita ovviamente non sono la vita stessa. Questo significa che nessuno scienziato (o chiunque altro) nonostante tutte le suo pretese, non ha mai studiato la vita sulla terra. Hanno studiato solo forme di vita.

L’illogicità e immaturità della scienza contemporanea permette agli scienziati di persistere nello studio delle forme viventi e gli effetti formali senza investigare prima la cosa reale – la realtà o consapevolezza all’interno della propria forma. Questo avviene nonostante il dato di fatto che la meccanica quantistica, lo strumento matematico della fisica moderna, informi gli scienziati che la usano che l’osservatore ha un influsso essenziale su qualsiasi risultato sperimentale. In altre parole, la realtà fisica è condizionata dalla consapevolezza di chi tenta di misurarla.

Un fisico che riconosce questo e non segue l’evasione dei suoi colleghi è il Dr. Brian McCusker, Emerito Professore di Fisica del Sydney University. Egli afferma: “Se l’osservatore deve essere parte del risultato sperimentale (come la teoria quantistica mostra), allora è essenziale studiare l’osservatore; ma i fisici rifiutano di investigare se stessi come osservatori, perché ciò spaventerebbe la loro stupidità e minaccerebbe il credo a cui hanno aderito”. (intervistato in Simply Living magazine).

L’ostinato rifiuto della scienza contemporanea di confrontare la verità fondamentale della vita e dell’universo fisico ha influenzato il pensiero di tutti nel mondo moderno. Adesso tutti pensano come gli scienziati. Aderendo alla loro falsa logica noi tutti ignoriamo, o non riusciamo a vedere, il dato di fatto primario.
BerryLongWeb .. sull'ignoranza della scienza ...

miraluce Inserito il - 18 gennaio 2014 : 17:28:04
La Scienza ha messo a disposizione dell'uomo numerose potenzialità della Forza universale e ha reso materialmente una la vita dell'umanità; ma chi utilizza questa Forza universale è un piccolo ego umano, individuale o collettivo, che non ha niente di universale nella luce della sua conoscenza o nei suoi movimenti, alcun senso o potere interiore capace di creare in questo ravvicinamento fisico del mondo umano una vera unità di vita, un'unità mentale o un'unità spirituale.

Sri Aurobindo-La Vita Divina – Libro 2 – Cap. 28 – pag. 774



miraluce Inserito il - 06 luglio 2009 : 18:33:25
quote:
Messaggio inserito da merevita


Per ora l'umanita' sta andando contro la legge biologica , alterando il funzionamento stesso della natura.
Basti pensare che la cellula e' una struttura vivente che lavora di concerto con le altre.
Anche noi abbiamo questa capacita' telepatica di lavorare in concerto, ma che l'involuzione (falso processo evolutivo),
l'inquinamento psichico, la scienza ufficiale, i mass media ci hanno tolto.
La struttura del pensiero collettivo coordina tutti i campi fisici, di qui l'importanza di cambiare il funzionamento della mente.
La psiche delle cellule e' controllata dalla psiche centrale.
Tutte le strutture subordinate rientrano nel campo energetco della struttura principale.

Facciamo del nostro meglio a livello individuale perche' e' dal singolo che parte la propulsione.
Propulsione-amplificazione e ritorno


Chi controlla i geni?

Questo interessante video del dottor Bruce Lipton (biologo cellulare di fama mondiale) mostra, tra l'altro, come la nostra coscienza sia in una certa misura co-creatrice della realta', come la mente possa influenzare le attivita' biologiche delle nostre cellule ed essere quindi causa tanto di malattia quanto di salute.
In accordo con la scienza dello Yoga, egli cita ricerche scientifiche ventennali che dimostrano come le ossessioni, le paure, le ansie, concorrono alla concretizzazione di condizioni patologiche così come la gioia di vivere e i sentimenti di amore sono un ottimo viatico per la salute.

Buona comprensione :http://www.youtube.com/watch?v=0ewc-X0mUv0&feature=related


anisha Inserito il - 02 gennaio 2009 : 11:49:31
Come evidenziato in the Bleep
La scoperta del campo unificato presto trasformera’ la civilta’ allontanandola dall’attuale mondo frammentato,
che e’ ricoperto dalle rete dei confini arbitrari che separano l’umanita’ dall’umanita’.
Un mondo frammentato riflette una comprensione frammentata dell’universo.
Ma se Tutto e' Uno come dicono i saggi e i fisici q. - a dispetto dlle nostre analisi raziocinanti - il velo che copre la Realta' dovra' disintegrarsi come nebbia al sole.
niroshama Inserito il - 13 agosto 2008 : 13:27:25


Se consideriamo la teoria atomistica di Democrito-2000 anni fa, tutto sarebbe effetto delle molteplici configurazioni degli atomi in movimento. Questa teoria all'inizio utile è dventata in seguito una delle basi principali di un approccio frammentario della realtà, perchè si è cessato di considerarla come un modo di guardare e si è adottato come principio assoluto che la realtà fosse fatta di mattoni atomici che operano insieme in maniera più o meno meccanica, così per gli esseri umani, il loro cervello, sistema nervoso, mente.
Prendere qualsiasi teoria fisica comne realtà assoluta, tende a fissare le forme del pensiero fisico e perciò contribuisce alla frammentazione.

amrita Inserito il - 29 luglio 2008 : 17:08:44
E' come vedere un oggetto da prospettive diverse.
L'intero oggetto non viene percepito da nessun punto di vista, bensì viene colto implicitamente come la realtà unitaria che appare in tutte queste visioni prospettiche.
Se arriviamo a comprendere che anche le nostre teorie funzionano così, non ricadiamo più nell'abitudine di considerare la realtà e agire su di essa come se fosse fatta di frammenti separati, corrispondenti alle divisioni operate dal nostro pensiero e dalla nostra immaginazione.
Bohm insiste sul concetto della frammentazione in cui di norma si incorre, appunto per metterci in guardia.
miraluce Inserito il - 18 luglio 2008 : 19:50:50

E' attraverso questo procedere che si arriva alla frammentazione
E' il modio di guardare teorico che crea distinzioni perchè le differenze vanno considertae come modi di guardare non come descrizioni della realtà, perchè la divisione-dice Bohm- implica l'esistenza separata degli elementi, facendoci percepire il mondo come fatto da elementi separati e facendoci comportare in modo tale da produrre questa stessa frammentazione che è implicita nel nostro atteggiamento teorico.Quindi si crea l'illusione generalizzata.


ravi Inserito il - 14 luglio 2008 : 13:26:30
E siamo dunque al grande imbroglio
la scientificita', un mito della nostra societa'.

Riducendo il problema ai minimi termini, un fenomeno e' vero se scientificamente dimostrabile, ovvero se concorda con certi paradigmi, misurabile e riproducibile.

Se non ci rendiamo conto del fatto che le nostre teorie sono forme di percezione in perpetuo mutamento, la nostra visione è limitata.

Come ci fa notare lo stesso Bohm, l' esperienza con la natura assomiglia molto all'esperienza con gli esseri umani.
Se ci avviciniamo a un altro essere umano, con in mente una teoria fissa, che lo considera un nemico da cui dobbiamo difenderci, la persona risponderà in modo analogo, e in tal modo la nostra teoria verrà apparentemente confermata dall'esperienza.
Similmente la natura risponde conformemente alla teoria con cui ci accostiamo ad essa.
Ciò che impedisce alle nostre teorie di superare i limiti esistenti ed evolverci per far fronte a fatti nuovi e' appunto l'illusione che esse forniscano una vera conoscenza della realtà (il che implicherebbe che non hanno bisogno di cambiare).

Quindi bisogna distinguere le forme indotte nella percezione dal nostro modo di guardare teorico, dalla realtà indipendente dal pensiero e dal punto di vista.
Nodo cruciale perchè un atteggiamento che confonde le due cose ci induce ad accostarci alla natura, alla società e agli individui in termini di forme pensiero più o meno fisse ( trovando così apparentemente continue conferme nell'esperienza delle limitazioni di tali forme di pensiero.


miraluce Inserito il - 28 giugno 2008 : 12:44:52

Sull'interconnessione e l'ordine implicato

Nella teoria di BOHM la visione unitaria della realta' e ' radicale: i singoli sistemi, le particelle o gli insiemi di particelle, non esistono affatto.
Essi non sono pensabili come enti separati interagenti tra di loro. Sono piuttosto simili a immagini che si formano e si disfano in un caleidoscopio, o a vortici che si formano e si disfano nella corrente di un fiume.
I vortici esisstono solo temporaneamente e sono solo una realta' in una certa misura fittizia e arbitraria ritagliata nel flusso continuo della corrente.

La sola realta' ultima e' la corrente indivisibile del flusso universale.

In seno a questo movimento esistono vari livelli di ordine in generale "implicati", ripiegati all'interno della corrente, non percettibili ai nostri sensi.
Ma il flusso ininterrotto del movimento porta continuamente alcuni aspetti a dispiegarsi, a divenire "esplicati" o manifesti, percettibili, per poi tornare a immergersi nel tutto, mentre altri aspetti implicati emergono e divengono esplicati...

La fisica classica, quella che studia gli oggetti macroscopici, percettibili dai nostri sensi, prende in considerazione solo il livello esplicato o manifesto del movimento della realta'.
Questo livello non e' ovviamente autonomo , non e' retto da una legge propria: esso dipende in primo luogo dal livello sottostante, che e' quello studiato dalla fisica quantistica.
Ma neppure quest'ultimo, dice Bohm, rappresenta una descrizione autonoma della realta', poiche' dipende da livelli implicati ancora piu' profondi.

Gli aspetti a noi percepibili nella loro forma fisica o sottile sono soltanto aspetti emergenti di una realta' implicata sottostante ed e' in questa realta' implicata sottostante che va cercata la legge del loro movimento.

garuda Inserito il - 19 giugno 2008 : 21:18:22

David Bohm , pupillo di Einstein sosteneva dunque che la meccanica quantistica rivela che la realta’ e’ una totalita’ indivisibile in cui tutto e’ connesso in modo profondo, che trascende i limiti ordinari dello spazio e del tempo.
Bohm propose il concetto di un ordine implicato da cui scaturirebbe l’ordine esplicato , ovvero l’universo fisico nascosto non rilevabile.
E’ il dispiegarsi di questi ordini che da’ origine alla varieta’ del mondo quantico.


Quindi facciamo presto a vedere quanto la scienza sia ben lontana dal considerare l'interconnessione e l'ordine implicato che sottosta alla realta' di superficie.
Ci basta d'altronde considerare la scienza medica per vedere come anche l'interconnessione dei fenomeni del corpo sia alquanto carente, figuriamoci i meccanismi sottili che sottostanno a tale funzionamento.
Quindi se non c'e' un cambiamento radicale della persona, come si puo' aspettarsi che la scienza sia a servizio dell'uomo?

Leggiamo quanto sia illuminante quel che cosa ne diceva gia'
Paracelso e poi Sri Aurobindo



jaya Inserito il - 19 maggio 2008 : 12:34:04

L'interconnessione e' trovare il senso delle cose al di la' delle apparenze.
Quello che succede dovrebbe avere una sua ragion d'essere collegato a cose che ci sfuggono...
E sempre l'interconnessione ci porta pero' anche a considerare che ogni nostra azione puo' cambiare eventi anche a distanza.

Ogni nostra azione ha un influsso sulla coscienza collettiva -
flusso e riflusso .
Per il nostro comune modo di pensare tutto puo' rappresentare un paradosso - ma la fisica quantistica ci dice che il paradosso e' la strada da percorrere.


miraluce Inserito il - 12 maggio 2008 : 20:24:12
Nella migliore delle ipotesi noi cerchiamo di mettere in relazione,
ma la visione quantica ci suggerisce che:


Le cose non sono correlate in natura, sono come sono.
Correlazione
e' un concetto che noi usiamo per descrivere rapporti da noi percepiti.
Non esiste la parola correlazione indipendentemente da noi.
L'isolamento siamo noi a crearlo, e' una nostra idealizzazione.
Il fotone si isola dalla sua interezza perche' noi lo stiamo studiando.
Le entita' individuali sono delle idealizzazioni consistenti in rapporti creati da noi.
Da un punto di vista pragmatico nulla puo' esser detto riguardo al " mondo la' fuori " se non per mezzo delle nostre categorie concettuali.

Interconnessione fuori dentro -alto basso -vicino-lontano- Tutto e' uno, Il tao.





ravi Inserito il - 07 maggio 2008 : 21:56:10
Sappiamo dunque che l'interconnnessione di tutte le cose che i buddisti e gli esploratori della coscienza hanno sempre saputo, i fisici ora la confermano.

Quando etichettiamo un evento lo isoliamo.
E' il nostro pensiero che frammenta la vita.
Se pensiamo che e' la totalita' della vita che fa accadere un evento,
va da se' che qualsiasi cosa sia non potrebbe essere altrimenti.
E questo per noi puo' essere sconcertante, cosi' abituati come siamo
a mettere sempre un se -se avessi detto- se avessi fatto.

Dunque se riconosciamo il senso anche dell'insensato ,
possiamo iniziare ad accettare cio' che e' e quindi a riallinearci alla totalita' della vita.
Poter vivere come se qualsiasi cosa che sentiamo o sperimentiamo, l'avessimo scelta completamente.
Questo dicono gli esploratori della coscienza.

Di qui ne deriverebbe dunque che il disagio subentra quando etichettiamo le circostanze in buone e cattive.
E come dice Eckart Tolle- se perdo il treno, ho perso il treno e basta, senza reazione di disappunto. Lasciare che le cose siano come sono.



esseno Inserito il - 05 maggio 2008 : 18:57:19
Non prendiamo dunque alla lettera quando sentiamo parlare di metodo scientifico perche' la scienza corrente,
vive nella separazione della forma mentis in uso a cui si aggiunge spesso l'aspetto truffaldino delle varie connivenze di cui sappiamo.
Bisogna che partiamo da noi stessi per rischiarare la nostra visione e non cadere nell'inganno.
Quando gli scienziati opereranno per il bene del prossimo, senza altri vincoli saranno piu' credibili.
Dovranno percepire che non c'e' differenza fra se' e gli altri.
Tu sei gli altri e gli altri sono te, appunto la realta' dell'interconnessione.




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