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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
niroshama |
Inserito il - 10 marzo 2007 : 18:42:08 Il momento di adesso di Eckhart Tolle Ediz. Armenia
CONTENUTO: Per intraprendere il viaggio nel potere di Adesso abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l'ego. Sebbene il viaggio sia pieno di sfide, Eckhart Tolle ci guida con un linguaggio semplice. Per molti di noi, lungo la via, vi sono nuove scoperte da fare: noi non siamo la nostra mente. Possiamo trovare l'uscita dal dolore psicologico. L'autentico potere umano si trova arrendendosi all'Adesso. Scopriamo anche che il corpo è in effetti una delle chiavi per entrare in uno stato di pace interiore, così come lo sono il silenzio e lo spazio intorno a noi. Infatti l'accesso è disponibile ovunque. I punti di accesso, o portali, possono tutti essere usati per portarci nell'Adesso dove i problemi non esistono. Con una prefazione di Russell E. DiCarlo.
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12 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
esseno |
Inserito il - 14 febbraio 2014 : 17:41:47 la spazzatura è tutto ciò che ti separe dal momento di adesso.
Magnifica sequenza tratta dal film "La Forza Del Campione"... in soli 3 minuti si può capire perfettamente il significato dell'espressione VIVERE NEL QUI ED ORA...
http://www.youtube.com/watch?v=X0TbCB2GLjE&feature=youtu.be
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miraluce |
Inserito il - 04 giugno 2011 : 11:27:49 Un bel video - Eckart Tolle la capacità dell'ascolto-
Io sono lo spazio in cui tutto accade. Essere presente con ciò che esiste. Come essere nello stato di presenza vigile Essere tutt'uno con la vita è essere tutt'uno col momento presente ...
Eckhart Tolle:osservazione,momento presente,ricordo di sè, vivere nel qui e ora
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merevita |
Inserito il - 02 agosto 2008 : 18:56:49
Un bel PDF (francese) da scaricare -Pazientare un po' -non è velocissimo. Spunti su cui meditare :
E se diventssi me?
Nessuno può conoscere i propri limiti prima di averli superati.
Le emozioni conducono a dei partiti presi. Che siano buone o no denotano la presenza di frontiere che delimitano degli stati d'animo in funzione di poli di interesse personali, poi comuni Pensieri e sentimenti sono degli strumenti di cui ci serviamo. Resta sempre da comprendere che non sono noi e che noi non siamo loro....
Le difese che noi erigiamo sono là per mostrare le nostre debolezze
la conoscenza possiede tutte le verifiche e non desidera nulla del livello da cui sce ..... http://www.nous-les-dieux.org/images/a/ab/Et_si_je_devenais_moi.pdf |
miraluce |
Inserito il - 31 agosto 2007 : 11:12:27
Archive films and photos of Ramana Maharshi http://www.youtube.com/watch?v=fvIlhN0frdY bella canzone con filmato e foto di Ramana. Vista della montagna sacra di Arunachala dove si situa l'Ashram di Ramana. Vista della stanza dove ha raggiunto l'illuminazione.
Ramana immerso nella radianza del se'
Ramana Maharshi -- Abide as the Self (C) 10 mn. come calmare la mente entrando nel cuore http://www.youtube.com/watch?v=SNXM4Sq-GIA&mode=related&search=
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garuda |
Inserito il - 08 agosto 2007 : 18:56:42 L'esperienza di risveglio di Marigal
L'io e' sparito Scopre il risveglio alla pienezza della vita in tutto il suo senso http://revue3emillenaire.com/lire/lire.php?menu=lire&page=temoins2&art_ident=18
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jasmine |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 16:48:54 Dopo -la visione senza testa - di Douglas Harding e' uscito ad opera del suo continuatore- Risvegliarsi alla vacuita' http://www.originel-accarias.com/Edition/jose_le_roy_2.htm-
Rimanere nella coscienza pura dell'istante delle cose, stabilirsi nell'apertura dello sguardo, nella Vacuita' che non e' il nulla ma la presenza illimitata cosciente d'essa stessa.
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miraluce |
Inserito il - 29 giugno 2007 : 17:50:30
Il risveglio e' l'uscita dal condizionamento, l'abituale modo di vedere e percepire la realta', quella che noi chiamiamo realta'. un video di Eckart Tolle "la transformation de la conscience"
Qualche accenno:
Esploriamo i misteri della coscienza umana, poniamo l'attenzione a quelle domande che ora solo i bambini si pongono.
In questa dimensione in cui stiamo parlando, dietro le parole c'è una immobilità interiore. Su questo spazio vuoto poniamo la nostra attenzione... Qualcosa di strano si produce nella percezione di questo silenzio. Il flusso dei pensieri cessa... Abiterete totalmente il momento... Entriamo nello stato di presenza... Il condizionamento in cui vivete non da' spazio alla liberta'... Essere concentrati su se stessi, sull 'io , si e' nello stato di assenza, qui si arriva invece allo stato di presenza...
Essere identificati nel proprio ruolo e' una prigione. Puoi essere madre senza identificarti nel ruolo, evitando così che i tuoi figli restino sempre figli...
L'identita' personale s'identifica solo con contenuti mentali... e si accompgna a un senso di incompletezza, dover ancora fare, ottenere...per arrivare. Anche le persone ricche hanno un senso di mancanza, come se non avessero niente, con paure, timori... Il senso del tempo che passa, non avere abbastanza tempo per.... Spesso ci si aggancia al passato per avere un appiglio.
Non e' un problema personale Si tratta di una disfunzione strutturale... Quando trattenete l'identita' questa diventa rigida Ci si identifica con la forma-pensiero che perpetua il tuo bisogno.
E' mio, questo mi appartiene, cosi' si perpetua l'identita' attraverso il senso di proprieta'. E' una storia che ci raccontiamo e che diventa una forma pensiero...
Un bel ascolto di due ore, anche un allenamento linguistico e un abbandono all'attenzione penetrante Francese -inglese
http://video.google.fr/videoplay?docid=-6876163173150643654&q=eckhart+tolle
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ahriti |
Inserito il - 18 giugno 2007 : 13:30:58 Sii cio' che sei di Ramana Maharshi
Indagine su Se'- Pratica Ai principianti dell'autoindagine veniva consigliato da Sri Ramana di porre l'attenzione sul sentimento interiore di "io" e di trattenere quel sentimento il più a lungo possibile. Veniva detto loro che se l'attenzione veniva distratta da altri pensieri dovevano tornare alla consapevolezza del pensiero "io" ogni volta che diventavano consapevoli che la loro attenzione aveva divagato.
Egli suggerì diversi metodi per favorire questo processo ci si poteva chiedere: "Chi sono io?", oppure: "Da dove viene questo io?" ma lo scopo ultimo era di essere continuamente consapevoli dell"'io" che presume di essere responsabile di tutte le attivita' del corpo e della mente. Nei primi stadi della pratica, I'attenzione al sentimento "io" e' un'attività mentale che prende la forma di un pensiero o una percezione. Man mano che la pratica si sviluppa il pensiero "io" lascia spazio ad un sentimento dell"'io" sperimentato soggettivamente e quando questo sentimento cessa di collegarsi e identificarsi con i pensieri e gli oggetti, svanisce completamente. Ciò che rimane è un'esperienza di essere in cui il senso dell'individualità ha temporaneamente cessato di funzionare. L'esperienza all'inizio può essere intermittente, ma con la pratica ripetuta diventa sempre più facile da raggiungere e mantenere.
Quando l'autoindagine raggiunge questo livello c'e' una consapevolezza senza sforzo di essere in cui lo sforzo individuale non è più possibile poiché l'"io" che compie lo sforzo ha temporaneamente cessato di esistere. Non è la realizzazione del Sé, perché il pensiero "io" periodicamente riafferma se stesso, ma è il più alto livello della pratica.
La ripetuta esperienza di questo stato di essere indebolisce e distrugge le vasana (tendenze mentali) che fanno sorgere il pensiero "io", e quando la loro presa è stata sufficientemente indebolita, il potere del Sé distrugge le tendenze residue così completamente che il pensiero "io" non sorge mai più. Questo è il finale ed irreversibile stato della realizzazione del Sé.Questa pratica di autoattenzione, o consapevolezza del pensiero "io", è una tecnica facile che supera gli usuali metodi repressivi per controllare la mente.
Non è un esercizio di concentrazione, né mira a sopprimere i pensieri; fa semplicemente appello alla consapevolezza della sorgente da cui la mente ha origine. Il metodo e la mèta dell'autoindagine è di dimorare sulla sorgente della mente, di essere consapevoli di ciò che si è realmente ritirando l'attenzione e l'interesse da ciò che non si è. Negli stadi iniziali lo sforzo nel trasferire l'attenzione dai pensieri al pensatore è essenziale, ma una volta che la consapevolezza del sentimento dell'"io" è stata fermamente stabilita, ulteriore sforzo è controproducente. Da allora è più un processo di essere che di fare, di essere senza sforzo piuttosto che uno sforzo per essere. Essere ciò che già si è, è privo di sforzi poiché l'esistenza è sempre presente e sempre sperimentata.
D'altra parte, pretendere di essere ciò che non si è (il corpo e la mente) richiede uno sforzo mentale continuo, anche se lo sforzo è quasi sempre ad un livello inconscio. Ne segue perciò che nei più elevati stadi dell'autoindagine lo sforzo allontana l'attenzione dall'esperienza dell'essere mentre la cessazione dello sforzo mentale la rivela. Alla fine ii Sé non viene scoperto come risultato del fare qualcosa, ma soltanto essendo.
Come Sri Ramana stesso una volta osservò: "Non meditare, sii ! " "Non pensare di essere, sii!" "Non pensare all'essere, tu sei!" L'autoindagine non dovrebbe essere considerata una pratica di meditazione da eseguire a certe ore e in certe posizioni;dovrebbe continuare durante tutte le ore della veglia, indipendentemente da ciò che si sta facendo.
Sri Ramana non vedeva conflitto tra il lavoro e l'autoindagine ed affermava che con un po' di pratica poteva essere eseguita in qualunque circostanza. Qualche volta disse che periodi regolari di pratica formale erano benefici per i principianti, ma non patrocino' mai lunghi periodi di meditazione in posizione seduta e mostrò sempre la sua disapprovazione se qualcuno dei suoi devoti esprimeva il desiderio di abbandonare le attività mondane in favore di una vita meditativa.
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niroshama |
Inserito il - 12 giugno 2007 : 17:58:04 Sempre Eric Baret
Se incontrate un uomo libero, si stabilisce automaticamente un legame molto profondo. Perche' la liberta' sentita con questa persona, e' la vostra stessa liberta'. Quando siete vicino a lui la sua trasparenza vi permette di sentire la vostra stessa assenza.
Qundo non si cerca piu' di evitare la sofferenza, la violenza, l'ingiustizia, succede qualcosa d'altro: qualcosa si apre- Appare la bellezza, la tranquillita' . Ma bisogna prima lasciare l'idea che le cose dovrebbero essere diversamente, che ci sia qualcosa da cambiare.. E' questa la violenza, qualsiasi cosa di cui ci si debba liberare. Non c'e' nulla da cambiare nella societa', nel mondo. Bisogna guardare e comprendere. La sofferenza e' il gran rivelatore, che conduce all'apertura. |
miraluce |
Inserito il - 30 maggio 2007 : 21:29:52 Il risveglio interiore di Eric Baret
Tutto e' maestro. Ogni percezione, la sofferenza, la tristezza, la violenza. Tutto cio' che potete accettare senza restrizione. E' un maestro perche' punta profondamente verso la vostra liberta'.
Quando si pensa a una qualsiasi cosa e' una sofferenza, una rinuncia al proprio centro, alla propria onesta'.
Nell'assenza d'intenzione, non state usando le vostre capacita', altre competenze si attivano. Sono capacita' cosmiche.
Essere presente, affrontare i fatti, senza creare l'immaginario, questo e' sufficiente. La strada e' aperta a tutti, senza restrizione. L'unica cosa che si richiede e' la purezza di cuore.
Ogni cosa che ci viene di difficile e' qualcosa che vuole eliminarsi.
Il respiro e' un'espressione diretta del silenzio, ha la capacita' di reintegrarci nella tranquillita'. Cio' che risveglia l'energia e' la comprensione. In una corporeita' che ritrova veramente il suo funzionamento organico, questo funzionamento diventa verticale, queste energie si reintegrano. L'energia e' naturalmente ascendente nel corpo quando questo non e' piu' sfruttato a fini personali.
Qualsiasi siano le situazioni della vita, abbandonarsi a questa corrente vi permette di affrontare la situazione, di diventare creativi.
Quando voi diventati attenti alla vostra struttura corporea, il respiro si libera naturalmente. Lasciate il corpo essere cio' che e'. Cosi' trovate il silenzio perche' il respiro che si libera e' silenzio. Piu' diventerete intimi con il vostro funzionamento organico, piu' diventerete ricettivi ai cicli della natura, sentite le stagioni della vostra corporeita', scoprite la loro ramificazione sottile di cui gli organi sono l'eco.
Quello che in India chiamano yoga, e' questo! Imparare a sentire, ad ascoltare, a gustare senza appropriarsi di nulla. In questo modo la sensazione ha un poterte immenso, puo' liberarsi completamente.
La percezione e' una ricchezza infinita, e' piu' vicina alla verita' del pensiero. E' sempre vissuta in modo non duale. Nel silenzio, la gioa, la pace si trova l'approfondimento della percezione
Quando voi ascoltate la vita, c'e' solo la pace, ma quando pensate, giudicatre, rifiutate, c'e' solo violenza La pace profonda viene da questa totale apertura alla sensorialita'. E' un polo diretto sul silenzio... E' un'arte, imparare a sentire senza concettualizzare, senza preferire, senza giudicare, unicamente apertura sensoriale.
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sunrise |
Inserito il - 13 aprile 2007 : 11:35:57
Io sono quello di Nisargadatta
è la trascrizione di conversazione avvenute tra Nisargadatta Maharaj e i visitatori nella sua casa di Bombay, nella classica forma di domande e risposte. In ogni domanda possiamo riconoscere la nostra domanda anche se non ancora pienamente cosciente. Sguardo penetrante, beedie perennemente attaccato alla bocca ed indole irascibile. Tutto questo avveniva alla superficie di Nisargadatta Maharaj; in profondità non vi era alcuno che potesse alterarsi.
Nisargadatta descrive in modo instancabile cosa significa trovarsi nel suo stato di illuminazione. Parla con una profondità concettuale e una sorprendente capacità dialettica nonostante la sua condizione di semianalfabetismo. Le sue parole escono dall'esperienza diretta e personale, senza alcuna citazione né da mistici né da sacre scritture.
Le mappe dell’essere, del testimone, della consapevolezza, della Coscienza universale e dell’Assoluto sono presentate in Io sono quello da un maestro che risiede contemporaneamente nell’Assoluto e nell’ordinario. Tra le migliaia di risposte, il messaggio a cui sempre torna Nisargadatta è di rimanere presenti con il senso di “Io sono”, di immergersi in esso, finché la mente e le emozioni diventano una cosa sola con esso...
La mente va usata come strumento di investigazione, e' inadeguata a contenere l’accecante Verità ma fondamentale per asportare gli ostacoli che si intromettono nel percorso verso la realizzazione: “Non cercare di conoscere la verità, poiché la conoscenza intellettuale non è vera conoscenza. Però puoi sapere che cosa non è vero, il che è sufficiente a liberarti dal falso.” L’idea stessa di possedere la verità è pericolosa “perché ti tiene imprigionato nella mente”. E’ solo quando si è coscienti di non sapere che si è liberi di indagare.
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jasmine |
Inserito il - 22 marzo 2007 : 17:51:07 Piu' concentrato e sintetico ma ugualmente incisivo dello stesso autore Parole dalla quiete Uno di quei libri che vorresti leggere d'un fiato ma che conviene assimilare un po' per volta e tenerlo alla portata di mano
In questo volume, Eckhart Tolle presenta, in brevi e semplici frasi, l'essenza del suo insegnamento. "Parole dalla quiete" e' diviso in dieci capitoli, da "Al di là della mente pensante" a "La sofferenza & la fine della sofferenza". Ogni capitolo e' un mosaico di brani concisi e completi in se stessi.
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