Alcuni suggerimenti pratici sulla resina, tutte le resine che usate
sono autopolimerizzanti provocano una reazione esotermica,che detto in parole
comprensibili significa che indurendo scottano, occhio a fare ste cose in bocca,
anche perchè quelle autoindurenti liberano metacrilato che è certamente
irritante e forse cancerogeno ( non sono cavolate chi è interessato può trovare
molte notizie a riguardo su internet) dopo indurita mettetela in acqua calda
(non bollente) e lasciatela un pò che il monomero tossico si diluisce e il
rischio tossico si abbassa notevolmente, l'ideale e una pentola a pressione (
non mettetela sul fuoco però!!!!!) con un po di acqua tiepida,la resina diventa
più dura e meno porosa. Le resine si trovano nei depositi dentali ( i negozi
dove si riforniscono i dentisti) ma di solito chiedono la partita IVA, però se
il deposito è vicino ad una sede universitaria o ad una scuola per odontotecnici
ci vanno pure gli studenti e quindi vendono le cose pure con lo
scontrino..... Luciano Baldetti
Il palavit appartiene alla nuova
generazione di resine che qualcuno usa per ribasare la dentiera direttamente in
bocca. La reazione chimica avviene in maniera meno violentemente esotermica (
non scotta) la quantità di monomero rilasciata in bocca però non diminuisce di
molto, per questo io non la uso facendola indurire in bocca. Ritengo che
bisognerebbe usare della resina a freddo e fare avvenire la polimerizzazione
fuori dalla bocca.
La sensibilità post-otturazione nelle otturazioni in composito è un problema concreto, nella mia pratica riguarda almeno un 10 -15 % di quelle che faccio, intendo con questo sensibilità ( di solito lieve) che dura almeno un mese, molto poche hanno una sensibilità che non scompare neanche dopo 3-4 mesi ( 1-2 %).
Con l'amalgama il problema era praticamente sconosciuto.
Più che ad un problema di "isolamento termico" sembra che tutto sia dovuto alla forte contrazione da polimerizzazione che il composito subisce durante l'indurimento, in pratica questo porta ad un distacco dell'otturazione dal fondo ( parliamo di micron) con un risucchio delle fibre nervose che sono contenute nei tubuli dentinali.
Con alcuni opportuni accorgimenti, doppio strato di adesivo, composito fluido in strato sottile sul fondo, stratificazione accurata con spessori piuttosto sottili mi sembra che le percentuali di problemi si abbassi notevolemente, ma senza purtroppo scomparire del tutto :-(
Riguardo la tossicità dell'amalgama la questione mi sembra off-topic su questo forum, io personalmente ho ritenuto opportuno ( per prudenza magari eccessiva ) non fare più otturazioni in amalgama nel mio studio da almeno un paio di anni.. sulla opportunità che tutte le amalgame presenti in bocca vengano rimosse ho i miei dubbi, circa i protocolli per la rimozione protetta sono francamente confuso dalla miriade di schemi proposti da coloro che si dichiarano esperti dell'argomento, l'impressione che ho è che ognuno dica la sua, ma che alla base vi sia una grave carenza di ricerca, ho sentito parlare di flebo di soluzioni chelanti, enteroclismi per depurare l'intestino.... mhaaa
Ritengo che alcuni punti fermi siano consolidati, uso della diga, aspirazione accurata magari con l'ausilio di aspiratori di forma particolare appositamente studiati, rimozione di un numero contenuto di otturazioni nel tempo, asportare l'amalgama quando più possibile intera per evitare di nebulizzarla, eventuale presenza di respiratore.......il ricambio dell'aria mi sembra sia un aspetto che riguarda più la salute del dentista e dei suoi assistenti che la salute del paziente, molti studi condotti oltre che il buon senso fanno capire che la concentrazione di vapori di mercurio ovviamente decresce allontanandosi dalla bocca del paziente ( da cui questi vapori evidentemente si sprigionano), cambiare tutta l'aria della stanza che ha una concentrazione misurata di circa 5-6 microgrammi metro cubo, quando vicino allo bocca del paziente ( e dove mi sembra ci sia anche il suo naso) è da 10 a 20 volte superiore non mi sembra molto utile.... certo facendone molte al giorno ci può essere un accumulo... ma mi sembra che semplicemente aprendo la finestra :-)
La parte chelante del protocollo mi sembra molto soggettiva, trovo utile il carbone attivo, e farmaci omepatici per favorire il drenaggio, su altre cose mi sembra non esistano certezze per dire che usandole si abbia un sicuro vantaggio....
Autore: Antonio Miclavez
Data: 19/07/03 22:12
Le chiedo se esiste un materiale per fare un bite che sia il meno tossico possibile
- penso il silicone sia il meno tossico
e che si possa utilizzare direttamente in bocca, e che sia a polimerizzazione a freddo.
- polimerizzato a freddo é un cesso, rilascia monomeri. C'é un prodotto chiamato Mioprint, che si polimerizza in bocca, che essendo con ammoni invece di acrilati é un po' meno "trash". Lo utilizzavo quando lavoravo con il Mioscanner di Jankelson, 15 anni fa.
Ciao!