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 L' INCREDIBILE
 Dall'Agenda di Mère
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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 06 giugno 2013 : 21:46:05  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

La cosa interessante è che, spontaneamente, immediatamente, senza sforzo — spontaneamente — le cellule di questo corpo si mettono a cercare dentro di sé (è tutto un mondo: un MONDO!), cercano dentro di sé: «Ma dov’è, dove, la mia incapacità, dov’è la mia impotenza, dov’è... la mia cattiva volontà persino, o la mia stupidità, la mia incapacità di capire, di aderire?». Ecco. E poi, sempre la stessa risposta: «Dare tutto, dare tutto, dare tutto... Io non capisco, non posso capire, non posso sapere — non posso, non posso fare niente, sono incapace: spetta solo a Te, fallo Tu!».
E ci provano, ci provano, tutto prova a darsi perfettamente: PERFETTAMENTE, cioè tutto senza eccezioni, tutto.
E una specie... non di ansia, ma soprattutto di vigilanza, co...me uno stare all’erta: «Fare solo quel che vuoi TÙ, pensare solo quel che vuoi Tu, dire solo quel che vuoi Tu...» Di continuo così, ininterrottamente, giorno e notte. Sia nel pieno dell’attivi che nel pieno del riposo, in tutto, tutto: «Essere quello che vuoi Tu, sentire quello che vuoi Tu, fare quello che vuoi Tu, esistere... senza nessuna differenza».
Al minimo dolorino, al minimo disturbo, alla minima goffaggine, al minimo nonnulla, immediatamente: «Ah! (trasalimento) Non sei Tu!»
(Mère entra in contemplazione)
Si direbbe che il fisico sottile si stia trasformando sempre di più. C’è ancora un mistero fra l’uno e l’altro [corpo fisico e corpo sottile]. Un mistero. Coesistono, eppure... (gesto a esprimere un nesso che manca) si direbbe che il fisico sottile non influisca affatto su questo qui (il corpo fisico).
Qualcosa... C’è qualcosa da trovare.., qualcosa.

Agenda di Mère – libro ottavo - 2 agosto 1967
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 12 giugno 2013 : 13:11:14  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

C´è istintivamente, cioè quasi in modo subconscio, quasi involontario, non una volontà o una preoccupazione, e neanche una curiosità, ma una specie di abitudine di osservare:
l´abitudine di osservare l´effetto prodotto sugli altri (non pari pari quello che pensano o che sentono né l´opinione che hanno, non una cosa così rozza - appena prende un aspetto simile, fa immediatamente sorridere), una specie di abitudine di considerare ogni circostanza non soltanto come la vediamo noi, ma, diciamo, come la vedono gli altri. Non che uno se ne `preoccupi´, ma ne tiene conto; ne tiene conto non per il risultato, ma automaticamente, nelle reazioni della coscienza: quello che gli altri sentono e pensano, il loro modo di reagire; non esattamente le loro opinioni, ma il modo interiore in cui reagiscono.
E una specie di abitudine. Ed è la deformazione menzognera del senso dell´Unità. Perché, vedi, siamo tutti UNA COSA SOLA; mentre nella coscienza deformata ogni fatto si traduce in un´annotazione, un´osservazione (non parlo di chi si preoccupa di sé e dà importanza a una cosa del genere, no: è qualcosa che appartiene al funzionamento della coscienza); è un movimento d´osservazione che occupa un certo posto, un posto che sotto quest´aspetto è falso.
Ma insomma, è una cosa talmente sottile!...
Il senso dell´Unità è che ogni movimento della coscienza si ripercuote dappertutto, in tutte le coscienze, perché c´è una sola coscienza; mentre le deformazioni sono diverse e sono appunto le deformazioni a costituire la varietà.

Agenda di Mère – libro settimo - 31 agosto 1966


(silenzio)

Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 15 giugno 2013 : 16:12:55  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

A proposito di umiltà
È semplicissimo, quando uno dice: «Siate umili», la gente pensa subito a un’umiltà nei confronti degli uomini; ma questa è un’umiltà distorta. La vera umiltà è l’umiltà di fronte al Divino: cioè la sensazione precisa, esatta, VIVA, di non essere niente, di non potere niente, di non capire niente senza il Divino; che anche se sei un essere eccezionalmente intelligente e capace, non sei NIENTE in confronto alla Coscienza divina. Ecco qual è l’atteggiamento da tenere sempre: così uno resta sempre ricettivo, con una ricettività umile che non frappone nessuna presunzione personale fra sé e il Divino.

Agenda di Mère – libro ottavo - 13 settembre 1967

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anisha
Membro




89 Messaggi

Inserito il - 17 giugno 2013 : 15:50:45  Mostra Profilo Invia a anisha un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"..Se uno potesse stabilire in modo permanente questo sentimento di divinità interiore,allora un mucchio di cose...cadrebbero di dosso come polvere.Non c'è bisogno di reagire contro le difficoltà:ne vieni immediatamente tirato fuori..."

Agenda di Mère Libro 1- 10 Agosto 1960


ONESELF is us!
We are not “one of the many”,
we “ARE” the many!
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merevita
Membro Medio




178 Messaggi

Inserito il - 17 giugno 2013 : 20:35:08  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

È la paura dell’inferno,
bambino mio!
È spaventoso, spaventoso il male che quella concezione li ha portato nel mondo: l’idea che se uno si macchia di una colpa grave, va all’inferno PER L’ETERNITÀ, capisci?
È orribile.
È un’idea spaventosa, mostruosa.
A considerarla così, a guardarla così, al di fuori dell’abitudine, è un’idea mostruosa — non so quale demonio l’abbia inventata... Se dicessero: «Vi aspetta qualche anno d’inferno per espiare», potrebbe ancora ancora andare — non sarà caritatevole, non sarà generoso, ma insomma si può anche ammettere. Ma quest’idea ‘per l’eternità’ — ETERNITÀ D’INFERNO — è mostruosa! E un’idea assolutamente diabolica.
E questo che li impaurisce. Anche quando coscientemente non lo ammettono, ce l’hanno nel subconscio.
(silenzio)
Pare che... Non so se è vero, me lo hanno semplicemente riferito, ma un’alta autorità della chiesa cattolica a cui avevo detto con molta franchezza quel che pensavo, mi ha risposto: «Al Collegio dei cardinali gli dicono la verità, gli dicono che [questa storia dell’inferno] non è vera». E io: «Dio benedica i cardinali, ma il loro primo dovere sarebbe di distruggere questa... formazione mostruosa».
Ma tu capisci, l’idea sarebbe:«È Cristo il Sopramentale...Cristo è già risuscitato, ha già un corpo glorioso, è già trasformato.. . »

(Dopo un silenzio)
Invece no, se ne è andato, non è rimasto. Non ha un corpo glorioso, se n’è andato. E ritornato nelle regioni lassù, senza un corpo glorioso... Magari sarà glorioso lassù, questo è affar suo (ridendo), ma qui... E tornato là.
Lo sai, proprio Sri Aurobindo ha detto che si tratta di un Avatar. Un Avatar della stessa origine dì Krishna, della linea di discendenza che rappresentava... sì, bontà, carità, amore, armonia. Appartiene a quella linea lì.

Agenda di Mère – libro ottavo - 13 settembre 1967
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ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 31 luglio 2013 : 18:09:43  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il corpo è ben consapevole della propria infermità — e della Grazia. Ci sono ad esempio momenti penosi, difficili; ma lui sa perfettamente che dipendono dalla sua incapacità di aprirsi, di darsi, di cambiare. E una gioia profonda, MOLTO CALMA e molto vasta — di una vastità tale, capisci, che le cellule hanno l’impressione di espandersi. Un’impressione che aumenta sempre un po’ di più. Solo quando interviene un dolore fisico o qualcosa di piuttosto acuto [il corpo] è costretto a cercare un appiglio, ma se no... Ma anche questo è dovuto a quello stupido spirito di conservazione (Mère ride) che si trova in fondo ad ogni coscienza cellulare — il corpo lo sa. Lo sa: è una vecchia abitudine. Tutto questo però, a poco a poco, a poco a poco (ma in fondo a gran velocità, davvero a gran velocità), sta cambiando.
Bisogna che tutti i gruppi di cellule, tutti gli aggregati cellulari facciano la loro.., non ‘sottomissione’, ma si abbandonino completamente, in totale fiducia. E indispensabile.

Agenda di Mère - Volume X-19 febbraio 1969

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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 06 agosto 2013 : 12:08:12  Mostra Profilo  Rispondi Quotando


... d´improvviso (non ditanto in tanto, ma un d´improvviso continuo, insomma quasi continuo) è come se tutte le cellule del corpo partecipassero a un movimento di forza, a una sorta di moto circolare con dentro tutte le vibrazioni - le vibrazioni fisiche -dalla sensazione più materiale
(Mère si tocca la pelle delle mani) a tutte leimpressioni di forza, di potere, di comprensione, soprattutto per quel che riguarda le attività, l´azione, i movimenti, le influenze.

Non si tratta affatto di qualcosa di limitato al corpo; ma è qualcosa di così e così e così...
(Mère fa un gesto che si allarga all´infinito), senza inizio né fine. Il corpo comincia a sentire in che modo si comporta l´Energia. Molto interessante. Basta ci faccia un po´ attenzione, ed è sempre così, in qualsiasi momento.
E allora il corpo non ha più limiti: ogni limite sembra sparire sempre di più.



E fin nelle minime cose. Le minime, davvero. E... tutto questo all´interno del Supremo, nell´estasi della Sua Presenza.
In cose da niente, proprio da niente: come si comporta la Forza quando metti a posto un oggetto, quando sposti qualcosa... Ed è così in tutto,col cibo, col... Proprio in tutto.

Agenda di Mère – Libro Secondo - 11 agosto 1961


Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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amrita
Membro Attivo




220 Messaggi

Inserito il - 30 agosto 2013 : 17:00:05  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Il corpo è convinto di riuscire a sopportare tutte le difficoltà che ha solo perché fanno parte della sua tapasya [disciplina]: perciò non le rifiuta — non si lamenta, non le scansa —; ma... è una tapasya feroce.
E non si tratta semplicemente di un gioco di forze: è qualcosa di cosciente. Qualcosa di cosciente, con tutta l’ostinazione di una volontà consapevole,
(lungo silenzio)...

È così: il corpo è arciconvinto che esiste una sola Volontà — una Coscienza, una Volontà. Per cui, qualunque cosa succeda, anche questi attacchi, fanno parte di questa Coscienza e di questa Volontà. Ed è così. Sicché il corpo non può certo arrabbiarsi. La sua sola tendenza spontanea: che l’aspirazione diventi più intensa, la sottomissione più completa, la fiducia più totale. E allora gli viene da dire: «Quella Cosa — la Cosa che è tutto e che è una — è nonostante tutto, nonostante tutto e malgrado tutte le apparenze, la Suprema bontà, la Suprema Bellezza, la Suprema Armonia... ed è verso quella Cosa che tende ogni cosa. Ecco. E anche noi tendiamo verso di Lei». Ecco la ‘filosofia del corpo’. Ma non è come nelle altre parti dell’essere: nel corpo è assolutamente spontaneo, è una cosa indiscutibile.
(silenzio)

Perché... il corpo è proprio convinto — assolutamente convinto — che se riceve delle botte in testa è solo perché non ha abbastanza fede. La sua fede non è abbastanza totale, non è abbastanza completa, non è abbastanza assoluta.
E’ perfettamente cosciente della sua stupidaggine, ma... come dire?, al tempo stesso sente che proprio la coscienza di questa stupidaggine è un ostacolo; capisce che dovrebbe sentirsi unicamente come... Verità suprema e suprema Realtà. E che allora, sì tutto andrebbe bene

Agenda di Mère – Libro nono - 21 settembre 1968
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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 16 settembre 2013 : 19:27:18  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

... Il corpo ha l’impressione di stare incominciando a capire. Lui, ovviamente, non è che pensi niente — non c’è in lui il minimo pensiero; ma avverte degli stati di coscienza. Stati di coscienza che si completano e si sostituiscono l’un l’altro... Al punto che gli viene da chiedersi come si possa sapere attraverso il pensiero: per lui l’unico modo di sapere, di conoscere, passa attraverso la coscienza. E’ una cosa che diventa sempre più chiara da un punto di vista generale, e lui la applica a se stesso: avviene cioè un certo lavoro per rendere coscienti le diverse parti del corpo non solo delle forze che ricevono e che lo attraversano tutto, ma anche dell’azione che hanno sul suo funzionamento interno.
E una cosa che sta diventando sempre più precisa.
Soprattutto questo: tutto, per lui, è un fenomeno di coscienza; sicché quando vuole fare qualcosa non capisce quasi più che cosa significhi ‘saperlo fare’: bisogna che lui sia COSCIENTE del modo di farlo. Non solo per quanto lo riguarda, ma per tutte le persone che gli stanno attorno. Anzi, sta diventando un fatto di una tale evidenza... Sicché non si tratta di imparare da qualcun altro — ad esempio, in che modo fare una cosa: lui può impararla solo facendola, applicando tutta la sua coscienza.
E tutte le spiegazioni che potrebbero dargli, quel che gli altri possono spiegare gli sembra... gli sembra vuoto e senza vita — vuoto.
Sta diventando sempre più così.

(silenzio)

Agenda di Mère – Libro nono - 27 novembre 1968


Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 07 ottobre 2013 : 19:35:16  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Caratteristica tipica di questa nuova coscienza è: niente mezze misure, niente pressappoco. E la sua caratteristica. Non ammette che si possa dire: «Ah sì, lo faremo un po’ alla volta, lo...» No, no, assolutamente no: dev’essere un sì o un no, deciso.

È davvero una GRAZIA, sai, come se qualcosa dicesse: non bisogna perdere tempo — niente perdite di tempo, bisogna fare, o se no...
E quel Potere immenso, soprattutto quello: di una misericordia, di una mansuetudine! ... No, non ci sono parole per descriverlo, è qualcosa di... Basta solo stare attenti ed è... una beatitudine. Basta rivolgere l’attenzione da quella parte lì, ed è la beatitudine immediata. Adesso capisco (mi ha fatto capire certe cose) come ci siano stati casi di persone che nel pieno delle torture hanno conosciuto la beatitudine — ecco come succede. Una beatitudine.

Ecco, questa qui:

(Mère dà a Satprem un ibisco bianco, che lei ha chiamato ‘grazia
divina’)

Agenda di Mère – Libro decimo – 15 febbraio 1969

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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 30 novembre 2013 : 17:53:03  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
il Potere che agisce. Quando mi trovo con questa o quella persona c´è sempre qualcosa che fa da testimone e che vede il gioco delle Forze, ed è grazie a quel modo di osservare che mi rendo conto [di qual è la realtà profonda di una persona]. Se mi chiedono di chi si tratta, posso saperlo grazie a questo.

Agenda di Mère - Libro 5- 4 gennaio 1964


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Sri Aurobindo

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ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 04 dicembre 2013 : 13:22:17  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Agenda - Libro 9- 3 Febbraio 1968

Il corpo è immerso nella Coscienza Divina...

Come galleggiasse nell’acqua. La sensazione è proprio questa.
La Coscienza Divina dappertutto, così, molto forte — fortissima — estremamente potente, e il corpo ci galleggia dentro. Sembra una cosa ancora un po’... coriacea — sì, un po’ coriacea, simile a una corteccia — piuttosto coriacea ma che comincia ad ammorbidirsi, comincia ad avere una certa elasticità, una certa plasticità. E adesso tutt’e due [il corpo di Mère e la Coscienza Divina] sono intimamente fusi. E lo stato di coscienza del corpo, lo stato in cui il corpo si trova, il suo modo di essere, è questo (Mère riprende a leggere):

«Il corpo fa del suo meglio per essere traslucido, trasparente, e per non ostacolare o deformare l’azione della Coscienza Divina.»

È esattamente così. Non proprio ‘trasparente’, perché trasparente... Un bicchiere, ad esempio, è trasparente, ma è duro. Il corpo invece si sforza di fondersi — di identificarsi con la Coscienza, di fondersi con lei.

Agenda - Libro 9- 3 Febbraio 1968

La trasformazione della coscienza delle cellule non è certamente un tipo di esperienza e di lavoro alla portata di ogni praticante dello yoga integrale ... però è possibile a tutti nella meditazione o durante le attività della giornata portare attenzione ed amore verso il corpo, i suoi organi, le parti e le funzioni ... sentiremo allora il corpo "duro" e rigido", ed attorno ad esso una corazza ... addirittura sentiremo dei muscoli rigidi impropriamente e perennemente ... si tratta di lasciar rilassare il corpo, di consentirgli di rilassarsi, perché è la nostra volontà subcosciente che non glielo permette ... quanto funziona meglio un corpo flessibile e rilassato ...

Pian piano, potremo anche percepire i corpi più sottili che circondano il nostro corpo grossolano e materiale ed utilizzare le loro peculiarità per rendere quest'ultimo più "morbido", più "soffice" ...

Potremo anche convincere la mente a non identificarci con una realtà in cui la materia (e quindi il nostro corpo) è così rigida e determinata nei suoi confini, ma invece una energia concentrata ... Infine potremo percepirci non in un corpo isolato, ma in un unico "campo" di cui noi siamo un nodo ... non così stretto come appare ad una visione superficiale e piena di timore. Nota di Pino Landi


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miraluce
Membro Master



Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna


699 Messaggi

Inserito il - 14 gennaio 2014 : 14:45:14  Mostra Profilo  Rispondi Quotando


Ho creduto di capire nel mio corpo ciò che poteva essere la Semplicità del Supremo. Qualcosa di favoloso dove non ci sono delle leggi – un favoloso al contrario, sono tutte le nostre “leggi” … IRREALI. Ed è questo “fondo” di leggi menzognere che crea nel corpo questa sensazione d’”impossibilità”, di “insopportabile”, di “pericoloso” – o di “miracoloso”.
Il Miracolo, è semplicemente l’INESISTENZA di tutto ciò che n...oi pensiamo “reale” !
E allora la semplicità del Supremo là dentro, in questo favoloso inganno del Mentale umano – una semplicità incredibile ! – sì, incredibile naturalmente: ciò non esisteva, non c’era NIENTE di ciò che voi credevate con la vostra testa scientifica e pratica e realista e materialista – un formidabile inganno irreale.
Allora dov’è la difficoltà – è di una semplicità infantile ! Non c’era NULLA di ciò che voi credevate !
Bisogna viverlo nella Materia.
Oh Signore, sei il Realismo supremo.

Satprem – Carnets d’une Apocalipse – libro 5 - 15 marzo 1985


Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso.
Sri Aurobindo

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garuda
Membro Medio



139 Messaggi

Inserito il - 15 gennaio 2014 : 17:29:59  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
L'AIUTO DELLA MADRE

… quando c’è qualche problema da risolvere, lo vedo venire, fermarsi, restare lì ostinatamente finché non si trova la soluzione.
Ed è un fatto molto interessante: per tutte, tutte le cose. Cioè, traducendo molto terra terra, tutti quelli che pensano a me e che contano su di me (capisci cosa intendo dicendo ‘me’; non si tratta di questo: Mère indica il suo corpo), che si aspettano una soluzione ai loro pro...blemi... tutti questi pensieri mi arrivano DI CONTINUO, giorno e notte, giorno e notte, assieme alla soluzione.
Non mentalmente, però, e quindi senza fissità: ma come un qualcosa di fluido, che cambia di continuo. Allora chi si mette a far profezie FISSA un momento — e rovina tutto.
Mentre se lascia che le cose... Invece tutti vogliono di continuo sentire profezie, sentirsi dire: «Succederà così e cosà». Io mi rifiuto ostinatamente!
Bisogna mantenere l’atteggiamento giusto e lasciare alle cose — lasciare alle cose... la loro fluidità ascendente.
Non ci sono più cose ‘piccole’ e ‘grandi’, ‘importanti’ e ‘poco importanti’, è tutta roba...
Cose minime, considerate dalla mente TOTALMENTE insignificanti, a volte hanno una luce più intensa dei ‘grandi’ problemi, insomma quelli che la mente considera problemi importantissimi: problemi di governo, per esempio, rapporti internazionali.
Anzi a volte sono più... inconsistenti di certi fatti minimi, in apparenza insignificanti. E ognuno di questi fatti è collegato col movimento totale del creato verso.., la vera presa di coscienza.
Per me è diventato un modo d’essere costante, costante.

Agenda di Mère – libro decimo - 20 dicembre 1969
(silenzio)

Il tempo non è affatto quello che sembra.
Non scorre in una sola direzione,
e il futuro esiste contemporaneamente al passato.

Albert Einstein
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ravi
Membro Attivo




200 Messaggi

Inserito il - 21 gennaio 2014 : 19:12:48  Mostra Profilo Invia a ravi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Uno SA



Capisci, è proprio questo che ho imparato: le religioni sono fallite perché creavano divisioni, perché pretendevano di escludere le altre religioni. Anzi tutte le conoscenze umane sono fallite perché erano esclusive.
Anche l’uomo ha fallito perché è esclusivo.
Ecco cos’è che vuole la Nuova Coscienza (ci insiste tanto): basta con le divisioni! Essere capaci di capire l’estremo spirituale e l’estremo materiale, trovando.., trovando il punto di congiunzione, là dove.., diventa una forza reale. Questa Coscienza sta cercando d’insegnarlo al corpo anche coi mezzi più radicali.
Il guaio... (ridendo) Sono io a chiamarlo ‘guaio’... è che questo impulso provoca disordini.

Tanti che mi sono vicini nel lavoro si ‘ammalano’. Uno lo ricoverano in nursing home [clinica], un altro si sente male. A seconda della ricettività di ognuno, devo arrivare a far capire che non si tratta di ‘malattie’, ma di... delle resistenze del corpo. Questo corpo [di Mère] lo ha imparato a sue spese!...
E continuamente così: se conservi l’atteggiamento vero va tutto bene — a condizione di non stare lì a osservarsi, a studiarsi: «Ah, il corpo sta così e sta cosa ! Sente così, o magari...» Appena uno si preoccupa dei corpo, appena la coscienza si concentra sul corpo, qualcosa va storto. Va fuori posto. Invece bisogna stare... (gesto rivolto verso l’alto).
Allora c’è qualcosa che SA comunque, senza star lì a osservare, non so come dire. E ti accorgi che appena la coscienza delle cellule assume l’atteggiamento giusto, quello che aveva l’aspetto di un disordine non appare più tale: cambia proprio natura — come?...

… Il ‘sia fatta la Tua Volontà’ (cioè la rinuncia a preoccuparsi minimamente di come sarà questa Volontà, vale a dire l’accettarla anticipatamente, qualunque essa sia) viene sostituito stranamente — stranamente — da una cosa che non c’entra niente col pensiero e sempre meno anche con la visione, qualcosa di superiore a tutt’e due, cioè da un tipo di percezione: un tipo di percezione nuovo per cui uno SA. E’ una cosa che mi è capitata per pochi istanti. Ogni tanto succede, ma poi... ricominciano le vecchie abitudini. Si trova più in alto, molto, molto più in alto del pensiero, e anche più in alto della visione. E’ una sorta di percezione: non c’è più nessuna differenza fra gli organi (Mère si tocca gli occhi, le orecchie).
Ed è una percezione... sì, totale; che è insieme, a volerla spiegare, vista, udito e conoscenza. Una percezione... qualcosa che è una percezione di nuovo tipo.
A quel punto, uno SA. Sostituisce anche la conoscenza. Ma appena tenti di portarla sul piano della conoscenza, finito: perdi il contatto.

Agenda di Mère – libro undicesimo - 3 gennaio 1970
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