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amrita
Membro Attivo
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Inserito il - 03 maggio 2013 : 16:40:42
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I centri o Chakra sono sette:
1 - Il loto dai mille petali alla sommità del capo. 2 - L'Ajna Chakra (volontà, visione, pensiero dinamico) in mezzo alla fronte. 3 - Il centro della gola - mente esteriorizzatrice. ... 4 - Il loto del cuore - centro emotivo. Dietro a esso vi è lo psichico. 5 - Ombelico - vitale superiore (propriamente detto). 6 - Sotto l'ombelico - vitale inferiore. 7 - Muladhara - fisico.
Tutti questi centri sono in mezzo al corpo: si suppone che siano attaccati al midollo spinale; ma in realtà si trovano tutti nel corpo sottile, sùksma deha, benché, quando la coscienza è risvegliata, si percepiscano le loro attività come se fossero nel corpo fisico.
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Nel processo del nostro yoga i centri hanno ciascuno una determinata utilità psìcologlca e una funzione generale che sostengono tutti i loro poteri e funzionamenti particolari. Il mùlàdhàra governa il fisico giù fino al
subcosciente; il centro addominale, shvadisthana, governa il vitale inferiore; il centro ombelicale, nàbhipadma o manipùra, governa il vitale piu vasto; il centro del cuore, hrdpadma o anàhata, governa l'essere emotivo; il centro della gola, visuddha, governa la mente espressiva ed esteriorizzatrice; il centrofra le sopracciglia, ajnacakra, governa la mente dinamicaca, la volontà, la visione e il potere di formazione mentale; in alto, il loto dai mille petali, sahasradala, comanda la mente pensante superiore, ospita l'ancora più alta mente illuminata e alla sommità, si apre all'intuizione attraverso la quale (oppure mediante una discesa diretta) la sovramente può entrare in comunicazione o in contatto immediato con gli altri piani.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga - Libro IV - Cap XX- Parte XIII
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Modificato da - amrita in data 03 maggio 2013 16:42:32 |
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anisha
Membro
89 Messaggi |
Inserito il - 14 maggio 2013 : 16:48:23
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Non essere turbati né dalla gioia né dal dolore, né dal piacere né dal dispiacere, né da ciò che la gente dice o fa, né da alcuna cosa esteriore, viene definito nello yoga uno stato di samata, equanimità verso tutto. E di immensa importanza nella sadhana riuscire a raggiungere questo stato. Esso favorisce la discesa della quiete e del silenzio tanto mentali quanto vitali. Significa infatti che il vitale stesso e la mente vitale stanno già diventando silenziosi e calmi. La mente pensante seguirà di sicuro.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga- Libro II- Cap XII- Parte III-Pag 271
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ONESELF is us! We are not “one of the many”, we “ARE” the many!
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merevita
Membro Medio
178 Messaggi |
Inserito il - 18 giugno 2013 : 16:17:21
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È vero che in noi il subliminale costituisce la parte più vasta della nostra natura e che contiene il segreto dell'invisibile dinamismo che spiega le nostre attività di superficie. Ma la parte subcosciente vitale inferiore, che è tutto ciò che la psicanalisi di Freud sembra conoscere, - e anche di quella ne conosce solo pochi angoli mal rischiarati , - non è che una parte limitata e molto inferiore dell'insieme subliminale. Il sé subliminale sta dietro, e sostiene tutto l'uomo di superficie; dietro la mente di superficie, esso contiene una mente più vasta e più efficiente, dietro il vitale di superficie un vitale più vasto e più potente, dietro l'esistenza corporea di superficie una coscienza fisica più sottile e più libera.
E al di sopra di questi si apre a più alte regioni supercoscienti, proprio come, al di sotto, si apre a più basse regioni subcoscienti. Se si vuole purificare e trasformare la natura, è al potere di queste regioni superiori che ci si deve aprire e sollevarsi fino ad esse e trasformare grazie ad esse sia l'essere subliminale sia quello di superficie.
Anche questo dovrebbe essere fatto con cautela, né prematuramente né imprudentemente, seguendo una direzione superiore e mantenendo sempre il giusto atteggiamento.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga- Libro 6- Cap XXV- parte I
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sunrise
Membro Medio
174 Messaggi |
Inserito il - 20 giugno 2013 : 12:49:28
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È la vostra irrequietezza a impedirvi di riposare interiormente ed esteriormente. Per dormire bene, il vitale, il fisico e anche la mente devono imparare a rilassarsi e a stare tranquilli.
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 5 – cap. 24 – parte 6 - pag. 228
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ravi
Membro Attivo
200 Messaggi |
Inserito il - 21 giugno 2013 : 16:51:58
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Dolce Madre, qui vi è scritto: " Una sottomissione (..) del guerriero interiore che combatte contro l'oscurità e la menzogna....". Chi è questo gueriero interiore?
Mère : E' il vitale quando è convertito. Il vitale convertito al Divino è come un guerriero. Ha la stessa apparenza del guerriero. Il vitale è il luogo del potere, ed è il potere a spingerlo a battersi, a battersi e a vincere, e questa è la cosa più difficile, perchè sono appunto queste capacità di combattere a creare nel vitale il senso di rivolta, d'indipendenza, la volontà di fare secondo la propria volontà. Ma se il vitale capisce e si converte, se è veramente sottomesso alla Volontà divina, allora le sue capacità di combattere si volgono contro le forze antidivine e contro tutta quell'oscurità che impedisce la loro trasformazione. Mère - Conversazioni 1954- Vol I- 7 Luglio 1954
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anisha
Membro
89 Messaggi |
Inserito il - 10 luglio 2013 : 19:21:23
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Queste [forze di tristezza, di depressione, ecc. sono cose che vagano nell’atmosfera e piombano su di noi senza preavviso. Spesso è difficile vedere esattamente da dove vengono, e spesso in noi non c’è alcun motivo o alcuna causa perché entrino. Vanno semplicemente scrollate via, come quando ci cade addosso qualcosa.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga - Libro 3 – cap. 16 – parte 6 - pag. 88
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ravi
Membro Attivo
200 Messaggi |
Inserito il - 16 luglio 2013 : 13:23:56
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L'impulso sessuale è certamente la forza più grande del piano vitale; se riesce a essere sublimato e rivolto verso l'alto, l' ojas [ energia essenziale ] creatosi è un potente aiuto per il raggiungimento della coscienza superiore. Ma la semplice repressione non basta.
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 5 – cap. 24 – parte 8 - pag. 265
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miraluce
Membro Master
Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna
699 Messaggi |
Inserito il - 06 agosto 2013 : 13:50:08
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Le chiacchiere inutili stancano l'essere interiore, poiché siccome vengono dalla natura esteriore, quella interiore deve rifornire le energie che vengono disperse.
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 24 – parte 9 - pag. 10
Quando discutete così con la gente, qualcosa di vostro entra in loro, ma qualcosa vi arriva anche da loro ...
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 24 – parte 9 - pag. 14
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Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso. Sri Aurobindo
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esseno
Membro Medio
142 Messaggi |
Inserito il - 10 agosto 2013 : 17:45:29
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"Vi sarà certamente accaduto di sentirvi improvvisamente, e senza alcuna causa apparente, come svuotati delle vostre forze. È perché siete stati attraversati da una cattiva corrente,... un’influenza nefasta che ha perturbato il vostro magnetismo; oppure avete inconsciamente pensato a qualcosa di negativo e quel pensiero, unito al sentimento che l'ha accompagnato, ha spezzato il legame che vi collega alla Sorgente divina. Chi si lascia andare alla collera, alla gelosia, all’odio, alla cupidigia e alla sensualità, emette onde che turbano la disposizione armoniosa degli atomi e degli elettroni nelle cellule. Ciò che sta all’origine delle malattie fisiche e anche psichiche è appunto la perturbazione di questa organizzazione interiore. Siate dunque vigili: quando provate un disturbo, un disagio, concentratevi sulle vostre cellule fino a che l’ordine non sia ristabilito. Non lasciate mai che uno stato negativo si instauri in voi, poiché altrimenti, in modo graduale, tutto il vostro organismo psichico e anche il vostro organismo fisico ne saranno invasi. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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"Nessuno e' più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo" (J.W.Goethe) |
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miraluce
Membro Master
Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna
699 Messaggi |
Inserito il - 21 agosto 2013 : 12:17:44
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Il Muladhara è il centro della coscienza fisica propriamente detta, e tutto ciò che è al di sotto di esso nel corpo è il vero e proprio fisico che, andando verso il basso, diventa sempre più subcosciente; ma la sede reale del subcosciente è al di sotto del corpo, come la sede reale della coscienza superiore (il supercosciente) è al di sopra del corpo. Allo stesso tempo, il subcosciente può essere sentito ovunque, sentito come qualcosa sotto il movimento della coscienza e che, in un certo modo, la sostiene da sotto o la trascina giù verso di sé. Il subcosciente è il sostegno principale di tutti i movimenti abituali, specialmente dei movimenti fisici e vitali inferiori. Quando dal vitale o dal fisico viene rigettato qualcosa, molto comunemente scende nel subcosciente e vi resta, come allo stato di seme, e, quando può, si risolleva. Per questa ragione è così difficile sbarazzarsi dei movimenti vitali abituali o trasformare il carattere; infatti, sostenuti o rinnovati da questa sorgente, conservati in questa matrice, i vostri movimenti vitali, anche se soppressi o repressi, risorgono e ricorrono. L'azione del subcosciente è irrazionale, meccanica, ripetitiva. Non ascolta né la ragione né la volontà mentale. Può cambiare solo se si fa discendere in essa la Luce e la Forza superiori.
Sri Aurobindo- Lettere sullo Yoga - Vol IV- Cap XX- Parte XII
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Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso. Sri Aurobindo
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miraluce
Membro Master
Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna
699 Messaggi |
Inserito il - 05 settembre 2013 : 17:58:42
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L'individuo non è limitato al corpo fisico, è solo la coscienza esteriore ad avere questa sensazione. Non appena si supera questo senso di limitazione, si può sentire dapprima la coscienza interiore che è collegata con il corpo, pur non appartenendogli; in seguito si possono percepire i piani di coscienza al di sopra del corpo, e percepire anche una coscienza che circonda il corpo, che è parte di se stessi, parte dell'essere individuale, attraverso la quale si è in contatto con le forze cosmiche e con altri esseri. Quest'ultima è quella che ho chiamato la 'circumcoscienza' ******* Ogni uomo ha una propria coscienza personale confinata nel proprio corpo, ed entra in contatto con il proprio ambiente solo attraverso il corpo, i sensi e la mente che si serve dei sensi. Tuttavia le forze universali si riversano di continuo dentro di lui a sua insaputa. Egli è cosciente solo dei pensieri, delle sensazioni, ecc., che salgono in superficie, scambiandoli per propri. In realtà, essi vengono dall'esterno in onde mentali, onde vitali, onde di sentimenti, sensazioni, ecc., che assumono in lui una forma particolare e si sollevano in superficie dopo essere penetrate all'interno. Esse però non penetrano subito nel suo corpo. Egli porta attorno a sé una 'circumcoscienza' (detta dai teosofi 'aura') nella quale all'inizio esse entrano. Se riuscite a divenire cosciente di questo vostro sé circumcosciente, potete afferrare il pensiero, l'emozione, la suggestione o la forza della malattia e impedire loro di entrare in voi.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga - Libro IV-Cap XX- Parte VII
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Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso. Sri Aurobindo
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merevita
Membro Medio
178 Messaggi |
Inserito il - 23 settembre 2013 : 17:51:05
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c'è una pressione, un'invocazione affinché, in quella parte della natura che dipende direttamente dall'Incosciente, cambino le abitudini fisse, i movimenti automatici, le ripetizioni meccaniche della natura, le reazioni involontarie di fronte alla vita, tutto ciò che sembra appartenere al carattere fisso dell'uomo. Questo va fatto se si vuole che sia possibile un completo cambiamento spirituale.
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 25 – parte 2 - pag. 63
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anisha
Membro
89 Messaggi |
Inserito il - 23 ottobre 2013 : 21:13:22
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Le difficoltà del carattere persistono finché si cede a esse nelle proprie azioni quando sorgono. Si deve assolutamente avere per regola di non agire secondo gli impulsi dell'ira, dell'ego o di qualunque debolezza di cui ci si vuole liberare, oppure, se si agisce nella foga del momento, non giustificare la propria azione né persistere in essa. Se si segue questa regola, dopo un po' la difficoltà diminuisce o si limita a un puro movimento soggettivo che si può osservare, da cui ci si può distaccare e che si può combattere.
Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga - Libro VI - Cap XXVI- Parte VIII
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tara
Membro
54 Messaggi |
Inserito il - 02 novembre 2013 : 18:28:36
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La depressione è per sua natura uno stato nuvoloso e grigio, ed è più difficile per la luce attraversare le nubi e il grigiore che non una limpida atmosfera. È generalmente accertato che la depressione offusca la luce interiore.
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 26 – parte 1 - pag. 87
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ravi
Membro Attivo
200 Messaggi |
Inserito il - 07 novembre 2013 : 20:53:08
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La vita è fatta per l'esperienza e la crescita e finché non si è imparata la propria lezione continuano ad accadere cose che sono la conseguenza del nostro imperfetto equilibrio con la Natura o delle nostre imperfezioni interiori
Dalle "Lettere sullo Yoga" - Libro 6 – cap. 26 – parte 1 - pag. 92
Questo è il vero concetto di karma, che trascende ogni moralismo, ogni idea di premio o punizione, ogni visione di un dio "superiore" che giudica, condanna ed esegue la pena, oppure premia ed appunta medaglie ... Questa è una visione del tutto infantile e mentale e che deresponsabilizza l'essere umano nei confronti del suo dharma ... noi abbiamio un solo "peccato" che è l'ignoranza e che porta di per sè inevitabilmente sofferenza e disagio; questo si supera poichè è mancanza di conoscenza, acquisendo proprio maggiore consapevolezza ed aumentando le nostre capacità coscienziali e ciò può essere fatto solamente vivendo ed agendo nella vita ... a nulla serve lo sfuggire azione e vita ... anzi, tutto ciò ci lascia nell'ignoranza e non ci fa progredire per nulla ...
Non a caso karma significa essenzialmente azione e c'è la possibilità di progredire attraverso lo yoga dell'azione, che è parte essenziale dello yoga integrale ...(nota di Pino Landi)
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