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amrita
Membro Attivo
220 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2014 : 13:15:57
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l'essere gnostico si risveglierà a molte cose che sono al di là della nostra portata attuale, e le possiederà: una chiara e completa conoscenza del sé, una diretta conoscenza degli altri, una diretta conoscenza delle forze nascoste, una diretta conoscenza del meccanismo occulto della Mente, della Vita e della Materia.
La Vita Divina – Libro 2 – Cap. 28 – pag. 764
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miraluce
Membro Master
Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna
699 Messaggi |
Inserito il - 25 marzo 2014 : 17:54:34
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.. non è l'uomo che trasformerà se stesso in superuomo. Vedete, è qualcos'altro che è all'opera. Però, c'è un però....Ora L' UOMO PUO' COLLABORARE.Voglio dire, che egli può guidare se stesso nel processo, attraverso la buona volontà, l'aspirazione, ed essere utile come può. E' questo il motivo per cui dico che (il processo ) potrebbe essere più veloce. Spero che sia molto più rapido
La Madre -Conversazioni - 2 Maggio 1956
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Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso. Sri Aurobindo
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ravi
Membro Attivo
200 Messaggi |
Inserito il - 18 aprile 2014 : 17:39:49
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La Coscienza supermentale non è solamente una conoscenza, una felicità, un amore intimo e una unità, essa è anche una volontà, un principio di potenza e di forza che non può discendere fino a che l'elemento di volontà e di forza della natura manifestata non sia sufficientemente sviluppato e trasfigurato per riceverla e sopportarne la potenza.
Sri Aurobindo – “La Sintesi degli Yoga” –Libro 1– cap. 6– pag. 156-157
Questo è il motivo per cui "la Cosa" non può accadere per un divino miracolo dall'"alto" ... se ciò comporta un faticoso lavoro da parte della natura e dell'uomo, prima come presa di coscienza, poi di collaborazione consapevole, dall'altro porta come conseguenza la libertà dell'uomo stesso di essere agente consapevole della Forza della Madre e del Gioco Divino, oppure di lasciarsi possedere dalle forze contrarie ... Solamente in questo contesto l'uomo è libero e non un burattino di forze che lo sovrastano ... l'uomo è una Essenza Divina che può liberare e rivelare per uscire dalla sua impotenza ...P.Landi |
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garuda
Membro Medio
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Inserito il - 03 giugno 2015 : 17:21:16
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* La trasformazione fisica *
Mère - Io sono assolutamente convinta (ho avuto esperienze che me l´hanno provato) che la vita di questo corpo - la vita, ciò che lo fa muovere, cambiare - può essere sostituita da una forza; si può cioè creare una sorta d´immortalità, e anche il logoramento può sparire. Due sono le cose possibili: l´insorgere di un potere di vita e la scomparsa del logoramento. E sono cose che possono accadere psicologicamente, grazie a un´obbedienza totale all´Impulso divino, sicché ad ogni istante uno ha la forza che ci vuole, fa la cosa che ci vuole - queste, queste qui sono tutte certezze. Certezze. Non sono speranze o immaginazioni: sono certezze. Basta educarlo [il corpo] e a poco a poco trasformarlo, cambiarne le abitudini. È possibile, sono tutte cose possibili. Però quanto tempo ci vorrà (tanto per prendere solo questo problema) per abolire la necessità di uno scheletro? Mi pare ancora molto di là da venire. Ci vorrà insomma una quantità di stadi intermedi. Sri Aurobindo aveva detto che la vita può essere prolungata indefinitamente. Questo sì. Ma noi non siamo ancora fatti di qualcosa che sfugga completamente alla dissoluzione, alla necessità di dissolverci. Le ossa hanno una lunga durata, possono durare anche mille anni (in condizioni favorevoli, beninteso); ma questo, IN LINEA DI MASSIMA, non significa immortalità. Capisci che cosa voglio dire? Satprem - No. Tu credi che dovrebbe essere una sostanza non fisica? Mère - Non so se debba essere non fisica; ma certo dev´essere di un fisico che io non conosco! Comunque non si tratta di una sostanza come quella che noi conosciamo adesso, soprattutto non una sostanza congegnata al modo in cui lo è adesso... ...Il problema è solo questo. Un mutamento perpetuo lo concepisco, potrei persino concepire un fiore che non appassisce mai; ma è il principio d´immortalità che... Cioè, in fondo, una vita che sfugga alla necessità di rinnovarsi: che sia la Forza eterna a manifestarsi direttamente ed eternamente, e che questo (Mère si tocca la pelle delle mani) resti pur sempre un corpo fisico.
Capisco benissimo un mutamento progressivo, che si arrivi a fare di questa sostanza qualcosa capace di rinnovarsi dal di dentro a fuori ed eternamente: sarebbe l´immortalità. Solo mi pare che ci vorrebbero parecchi gradini intermedi tra com´è [il corpo] adesso, come siamo fatti adesso, e quest´altro modo di vita.
Agenda di Mère – libro settimo - 30 settembre 1966 |
Il tempo non è affatto quello che sembra. Non scorre in una sola direzione, e il futuro esiste contemporaneamente al passato.
Albert Einstein |
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miraluce
Membro Master
Regione: Emilia Romagna
Città: Bologna
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Inserito il - 24 settembre 2015 : 00:26:08
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Non c’è altra formula che “bear and endure”( sopportare e resistere)...... ....ciò che ho visto e sperimentato fin dall’inizio è: si attraversa la morte senza morire (se si ha il coraggio e la resistenza). Ma bisogna attraversarla nei dettagli ad ogni secondo. Quindi, si è costantemente alla fine, e costantemente questo continua. .Bisogna quindi accettare e vivere questa impossibilità ogni secondo. E’ questo che crea il supplizio. Ma non bisogna cadere in errore: si muore solo quando si vuole (o quando si cede). Voglio dire che bisogna rimpiazzare fisiologicamente e fisicamente e nel dettaglio tutto il sistema mortale, fino all’ultimo atomo, con il Sistema Immortale. Bisogna resistere, è tutto. Bisogna attraversare, è tutto. E non confondere l’Immortale con la morte. La “trasformazione”, è passare dalla morte all’Immortale, è subire l’Immortale in un corpo mortale. Ciò che non si sa, è quello che resterà del corpo mortale alla fine dell’operazione. Perché, evidentemente, non potrà più essere ciò che è. Non si può essere immortali in una prigione – l’Immortale è il contrario stesso della prigione.
Satprem - Carnets d'Une Apocalypse -Libro 11 - 25 giugno 1991
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Non ascoltare la prudenza del mondo, perché questa è l'ora dell'inatteso. Sri Aurobindo
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amrita
Membro Attivo
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Inserito il - 25 gennaio 2016 : 17:35:48
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* Il corpo di Mère *
Quanto a me, il potere della coscienza continua a crescere; ma il potere fisico, per il momento — dico per il momento —, è ridotto quasi a zero. Sono costretta a restarmene chiusa qui, a non occuparmi di nulla e ad accontentarmi di ricevere la gente. Ecco. Sicché ho bisogno di trovare qualcuno che faccia il lavoro attivo che prima facevo io e che adesso non posso più fare... (Mère ansima). Non posso più parlare con la forza di prima, è evidente: il corpo sta subendo una trasformazione. D’altronde Sri Aurobindo l’aveva detto, e con ragione. Era necessario che uno dei due se ne andasse, allora mi sono offerta io. Ma lui mi ha detto: «No, il tuo corpo è più capace, it has the strength [ha la forza] per trasformarsi». Ma non è comodo. Posso ben dirlo: non è comodo. Questo corpo ha una gran buona volontà, davvero una gran buona volontà. Ma per il momento sta... beh, non è ancora dall’altra parte e non è più completamente da questa parte qui. Il passaggio non è facile. Così me ne sto seduta qui come una povera vecchia, senza poter fare il lavoro. … Lo so. Questo lo so. Tutto dipende dalla Volontà del Divino — ma Lui non me la dice! Quando Gliel’ho chiesto... una volta o due, nei momenti di difficoltà, Gli ho chiesto che cosa bisogna fare per questo corpo (ridendo), mi è sembrato di vedere un sorriso, sai, un sorriso grande come il mondo. Ma nessuna risposta. Lo rivedo ancora, quel sorriso: «Non cercare di sapere, non è ancora il momento». (la pendola rintocca)
Agenda di Mère – Libro Tredicesimo - 10 marzo 1972
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ravi
Membro Attivo
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Inserito il - 10 novembre 2016 : 17:12:52
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* nuova esistenza collettiva *
Perché appaia la nuova vita, occorre che in numerosi individui si stabilisca una coscienza interamente nuova che trasformi tutto il loro essere, il loro sé naturale mentale, vitale e fisico; solo una tale trasformazione della natura generale della mente, della vita e del corpo potrà far nascere una nuova esistenza collettiva che ne valga la pena.
La Vita Divina – Libro 2 – Cap. 28 – pag. 779
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