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Ortodonzia e Ortodonzistichi ha il coraggio di parlare? Parliamo di ortodonzia in soggetti adulti. Prima di fare ortodonzia è buona norma ponderare bene se ne valga la pena : se la motivazione è di tipo estetico molto probabilmente non ne vale la pena. Verificare che il dentista che l’ha consigliata abbia la competenza per farlo, se c’è un dubbio consultarne un altro. Farsi dire da dentista e ortodonzista i rischi a cui si può andare incontro. Se vi dicono che non ce ne sono o minimizzano fatevi rilasciare un foglio firmato sull’assunzione di responsabilità. L’operatore dovrà assumersi anche la responsabilità dei tempi previsti e stabilire per iscritto un tempo massimo oltre il quale il paziente non è più tenuto a pagare, anzi dovrà essere risarcito. Ogni cosa detta al momento della programmazione dovrà essere messa per iscritto e firmata perchè, quando le cose non vanno nel senso previsto, è facile menare il can per l’aia e scaricare le responsabiltà o avere la memoria corta. Gli ortodonzisti più che mai sono dei tecnici e sono ben lontani dal fare collegamenti col sistema posturale e organico, insomma con i vari meccanismi riflessi connessi ai denti; non parliamo poi di percezione e psicologia. Teniamo sempre presente che la cosa più importante è la nostra percezione durante il lavoro: lo spazio percettivo della bocca occupa nel cervello il 40% dell’intero corpo. Accertarsi che lo gnatologo, si spera competente, che ha consigliato l’ortodonzia ne segua il percorso facendo verifiche insieme all’ortodonzista. Il professor Luksich sostiene che l’ortodonzia dovrebbe essere preceduta dalla normo-centrica, non si può limitarsi a spostare i denti, si potrebbero avere brutte sorprese alla fine. Lo stesso sostiene che le peggiori malocclusioni sono appunto create dagli ortodonzisti. L'ortodonzia non va fatta sull'occlusione abituale ma su quella normale. Non permettiamo all’ortodonzista di fare il benchè minimo molaggio, pare non sia di sua competenza, come quello di rimuovere capsule. Se dovete correggere la deglutizione atipica non limitatevi a quei tre esecizietti meccanici che consigliano gli ortodonzisti quando vi mettono la griglia di contenimento: è possibile che non succeda mai niente oltre al fastidio di essere imbavagliati. Andate da un bravo logopedista che facendovi lavorare con esercizi di consapevolezza vi risolverà il problema in breve tempo. Se vi accorgete che il vostro operatore si contraddice nelle sue espressioni a seconda dell’esito delle sue manovre, registrate le sedute. Anche se può esser faticoso può tornare utile. Non temete di esprimere il vostro dissenso se avete l'impressione che le cose non procedano nel giusto modo: fate magari una consultazione altrove. Il dottor Nogueira di Rio de Janeiro che cura i pazienti col suo metodo globale Holodontia, ha riconosciuto delle precise correlazioni tra denti, apparati fisiologici e funzioni psicologiche, molto dettagliate. Ma questo per chi si aggiorna con disponibilità e apertura non è più mistero. Non sottovalutiamo i movimenti che subiscono i denti durante il trattamento. Molti ortodonzisti sembrano ignorare l'appartenenza dei denti al cranio e i collegamenti col sistema nervoso centrale. Dentisti ed ortodonzisti difficilmente vi diranno che a fine trattamento vi splinteranno le arcate con un arco in nickel e che sicuramente ve lo dovrete tenere vita natural durante soprattutto se siete pazienti parodontali e ciononostante vi hanno consigliato di fare ortodonzia. Pare comunque che gli adulti sottoposti a ortodonzia non possano sottrarsi a questo finale. Oltre al fastidio che vi crea un ferro contro cui batte la lingua, il nikel è pure tossico e crea campo elettomagnetico soprattutto se avete qualche ponte in oro ceramica e otturazioni in amalgama. Potrete verificarlo con l'amperometro. Ma questo non interessa alla maggior parte dei dentisti e agli ortodonzisti che sembrano ignorare la vicinanza dei denti al cervello. Se siete caduti nella trappola e il trattamento non ha sortito buon esito rivolgetevi al tribunale per i diritti del malato, vi indicheranno un competente dentista medico legale: ecco finalmente qualcuno disposto ad ascoltarvi, per lui non è una novità sentir parlare di danni fatti da ortodonzisti, vi mostrerà un plico di pratiche. Ma anche qui state attenti. Qualcuno cerca di lucrare anche sui tuoi disastri e può mandarti dal suo avvocato con cui intende gestire il rimborso. Se notate una certa insistenza nel consigliarvi il legale, dubitate. Esiste una circolarità nel meccanismo di sfruttamento del paziente.* C'è chi non avrà voglia di avventurarsi in procedimenti lunghi e faticosi ma è questa la risposta che potete dare a chi vi ha torturato con tanta incompetenza creandovi danno; è anche un dovere verso il prossimo, ignaro che potrebbe cadere nella stessa rete: una struttura metallica di cui difficilmente riuscirà a liberarsi, salvo miracolo dal cielo, giusto per lasciare aperta qualche possibilità. E questo potrebbe essere il minore dei danni Ricordate che ogni atto medico richiede un consenso informato: se non c'è stata informazione avete tutti i diritti di rivolgervi all'avvocato. * L'associazione europea per i diritti del malato sottolinea che il perito legale e l'avvocato non dovrebbero conoscersi se si vuole che il paziente sia messo al riparo da certi rischi. lo psichismo in ortodonzia L'ortodonzia funzionale lo splintaggio, perchè?
| La materia è energia: è fatta di atomi che ruotano vorticosamente. E se si potesse concepire che anche il dente è energia? curva di spee |