Prendi in cura la persona solo se puoi accettarla in toto.
I denti del paziente sono un patrimonio vitale: opera al massimo delle tue possibilità.
Dietro ogni bocca c'è un essere con tutta la suà fisicità e sensibilità: sintonizzati e senti.
Valuta le tue possibilità, non spingerti oltre se non ne hai la capacità: riconosci il tuo limite.
Una volta l'impegno assunto, sii fedele a costo di appellarti a tutte le tue risorse. Non tradire le promesse fatte. Non illudere, non deludere, non ferire.
Impegnati a fondo nella ricerca per i casi difficili, ma se non hai la forza di portarla avanti, palesa la tua difficoltà: non creare inutili aspettative, solo per soddisfare l'orgoglio del "non ammettere".
Il " ci sono-non ci sono " non è il supporto ideale per chi attende di uscire da uno stato di sofferenza.
L'ambiguità non è la qualità che si addice ad un buon medico.
Accetta la sua collaborazione, non porti mai al di sopra, sappi ascoltare.
Sii vigile, osserva le sue reazioni, l'impatto che il problema o l'atteggiamento del paziente ha su di te.
Palesa la tua difficoltà ed accetta sempre che il paziente manifesti il suo malessere. Il rapporto deve essere fluido. Empatico, col giusto distacco che consenta una serena operatività.
Rispondi sempre alle sue domande, non esser vago.
Mai pretendere che il paziente si fidi ciecamente se non hai ancora dimostrato di esser degno di fiducia.
Osserva sempre i suoi gesti, il suo sguardo, le sue titubanze, ma sii consapevole prima di ciò che avviene dentro di te.
Non proiettare su di lui le tue ansie, le tue insicurezze, le tue paure.
Se la tua forza fa difetto, se emergono problemi che non riesci a gestire, valuta per tempo se non sia il caso di farti aiutare.
Non cadere nell'inganno di attribuire responsabilità al paziente
La parola crea, il pensiero è un seme: sii positivo nella tua visione e nella tua espressione.
Non illudere, non deludere, non ferire
Non lasciare che ci ha subito debba affrontare anche altre gravose conseguenze.
Accettare di assumersi le proprie responsabilità.