il criterio con cui i dentisti mettono il bite
dove mettere il bite e come gestirlo
La placca come
ridurre la tossicità e farsi 2 bite
Se il bite si rompe
come farsi il bite
bite e prove di controllo
Il rapporto cuspidi-fosse:
lo conoscono i dentisti?
bilanciarsi pensando a Pompei
occlusione centrica e relazione centrica
lo stop di retrusione
Il ruolo del bite
Autore: Adriana
Data: 20/02/02
Non vi è motivo di usare il bite saltuariamente
se il bite dà benessere.
Eppure alcuni sostengono ancora che nel trattamento
riabilitativo dei pazienti con gravi disfunzioni dell'apparato masticatorio "la cura nella maggioranza dei casi è conservativa e si basa sull'uso discontinuo di apparecchi di rieducazione della masticazione (bite)
in associazione con esercizi di ginnastica mandibolare o di correzione della postura corporea" !!!!!!!!!
Il bite è per l'APPIM solo un mezzo per insegnare al
paziente il lavoro di bilanciamento della mandibola.
Ovvero il ruolo del bite inferiore è:
1. - di compensare con precisione le mancanze di spessore dentario (non tanto quindi di deprogrammare la memoria neuromuscolare) dando
all'articolazione temporo-mandibolare il suo orientamento spaziale.
Lo spessore del bite non deve trarre in inganno.
Bite alto o di media altezza non significa che poi
quei denti dovranno essere rialzati così.
E' l'inclinazione raggiunta sul bite che è importante.
L'inclinazione che rispecchia la simmetria muscolare e che poi dovrà essere raggiunta anche dai denti naturali;
2. - di fissare stabilmente la posizione del mento grazie agli appoggi di occlusione centrica, ovvero grazie alle fosse (sulla posizione del mento ne parleremo ancora);
3. - di far percepire al paziente solido sostegno bilaterale in intercuspidazione nella
tensione e nel rilassamento profondo .
Anche in retrusione il paziente deve sentire solido sostegno bilaterale.
(Parleremo del rilassamento profondo tra qualche giorno);
4. - di dare appoggio alle cuspidi superiori palatine e non necessariamente anche a quelle vestibolari;
5.- se il bite non riduce l'attività parafunzionale significa che quella placca non ha riportato la mandibola in bilanciamento.
Tuttavia anche se la placca riduce o elimina l'altalena
e-o il bruxismo non è detto che quella placca abbia riportato la mandibola in reale bilanciamento.
Autore: Adriana
Data: 21/02/02
Mi è piaciuto questo messaggio sul bite trovato su www.dentista.it e lo trascrivo pari pari.
E' senza firma.
"Salve, sono entrato in questo sito per la 1° volta e leggendo il primo articolo (dove si esprime un parere tecnico sulla deprogrammazione relativo al lavoro che
dovrebbe espletare il Byte) tengo a precisare che sicuramente il Byte deprogramma ... ma dopo brevissimo tempo (circa 5/6 microsecondi) riprogramma un altro engramma neuronale al livello spinale, mesencefalico (vedi fascicolo longitudinale mediale), nuclei della base e corteccia sensomotoria e motoria. Si prega rivedere gli aspetti neurologici del suddetto Byte. Grazie."
Ci piace la sostanza di questo discorso e il tono di questo signore.
Vorremmo allora chiedergli, ma la risposta in fondo la sappiamo già :
" Se il bite ha questo potere di deprogrammare e poi di riprogrammare in grande velocità i collegamenti neuronali, perché mai tale potere non dovrebbe poter essere attribuito anche ai denti e alle modifiche
apportate all'occlusione o alle modifiche dell'assetto derivanti da usura, avulsioni ecc.? "
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