• il criterio con cui i dentisti mettono il bite
  • dove mettere il bite e come gestirlo
  • La placca come
  • ridurre la tossicità e farsi 2 bite
  • Se il bite si rompe
  • come farsi il bite
  • bite e prove di controllo
  • Il rapporto cuspidi-fosse:
    lo conoscono i dentisti?

  • bilanciarsi pensando a Pompei
  • occlusione centrica e relazione centrica
  • lo stop di retrusione

    Il criterio con cui i dentisti mettono il bite


    Autore: Tommaso
    Data:   15/05/03 18:38

    mi rivolgo a tutti. io credo che ciascuno di noi desideri veramente guarire dalla malocclusione, svegliarsi la mattina e non ricordarsi nemmeno di aver sofferto di questo male.

    Sono anni che mi do da fare, cerco di parlare con il maggior numero possibile di medici per cercare di avere un quadro via via più preciso, attingere dalle fonti che ho a disposizione.

    Io mi sono fatto un'idea precisa sul problema, e la sto applicando su me stesso. Questa idea è bene o male la stessa di Maurizio, anche se applicata nella pratica con mezzi differenti.

    La cosa di cui senza dubbio sono sicuro è che la gran parte dei malocclusi non è curato veramente, ma è trattato con metodi "standard" che non portano da nessuna parte. Purtroppo l'uso che viene fatto del bite da parte della maggiorparte dei dentisti è molto superficiale. Il bite racchiude grosse potenzialità perchè può essere usato per creare una nuova occlusione migliore di quella dentaria, ma viene messo in bocca ai pazienti come se fosse un farmaco, e cioè come un passaggio privo di logica di una terapia standard letta su un libro ripetuta su ogni paziente, le cui uniche basi affondano su indagini di tipo statistico, e non hanno nessuna base logica di biomeccanica.

    Con questi metodi non si va da nessuna parte, ci siamo passati tutti ma nessuno si è mai curato, e molti hanno pagato a caro prezzo questa estrema superficialità medica, me compreso.

    So che è dura da dire, ma le cose stanno così; personalmente ho impiegato diverso tempo prima di capirlo, e sinceramente avrei voluto trovare qualcuno che mi desse una rinfrescatina con qualche anno di anticipo, così non mi sarei trovato ora a dover affrontare una situazione che è diventata grave.

    non voglio creare ulteriori polemiche, però sono dell'idea che i trattamenti per le malocclusioni nel 99.99% dei casi siano fatti "a caso", sia ortodonzia che con il bite, e aggiungo che anche lo gnatologo che ho trovato (dopo averne visti 1000) la pensa esattamente così(abbiamo le stesse idee, infatti è odiatissimo dai colleghi :) )

    Nonostante che Maurizio esageri nelle parole è uno dei pochi che ha ragione nei fatti (in ciò che ha fatto con il bite), nessuno specialista sarebbe stato in grado di curarlo, e questo per me resta l'aspetto più importante, che i fatti contano sempre di più delle parole, per quanto estremi siano.

    la mia resta un'opinione, sia chiaro che non voglio imporre niente a nessuno, cerco solo di mettere in comune l'esperienze che ho fatto.

    Autore: maurizio
    Data:   15/05/03 19:03

    Lo so Tommaso, ma farlo capire alla gente chi "non sta abbastanza male".....sai benissimo che e' un'impresa!
    Pensa che ancora oggi, mia sorella, dopo avermi visto "rinascere".....va avanti a pastiglie contro mal di testa e aulin.....e' gravemente malocclusa.....ma la pastiglia e' piu' comoda del bite.


    Autore: Tommaso
    Data: 27/05/03

    Arianna, "se noi sbagliamo non hai pensato alle conseguenze che NOI possiamo provocarci????" significa probabilmente che non hai capito bene i meccanismi della mandibola e dell'occlusione, e cosa significa avere conseguenze su articolazioni e ossa.

    Il bite inanzitutto non modifica direttamente l'occlusione, anzi se fatto correttamente può stabilizzarla da subito perchè di fatto interrompe il meccanismo di bruxismo notturno.

    Il primo bite che un maloccluso grave indossa è un bite che corrisponde ad una proiezione identica dello squilibrio che il maloccluso ha negli anni sviluppato, e questo bite non può peggiorare una situazione già compromessa. Può al contrario restituire alcuni parametri che molti malocclusi perdono, e cioè le famose guide, che servono a dare una sensazione rilassante per la muscolatura creata da un solido "incastro" tra le arcate, incastro che viene a mancare quando le cuspidi presentano forte usura, che è tipico nei malocclusi(a causa del bruxismo).

    Questo bite non serve a niente ai fini terapeutici, portandolo per 4 o 6 mesi come fanno fare molti gnatologi e dentisti non si risolve niente, perchè è un bite che è stato preso su un'impronta tanto sbilanciata quanto l'occlusione del maloccluso, e non sposta di un millimetro un'articolazione totalmente dislocata; in parole povere è una perdita di tempo.

    Per invertire uno scompenso sull'articolazione, e di conseguenza risolvere gli squilibri posturali dal collo passando per ginocchi bacino schiena e torace, serve un processo di continuo rialzo (e molto ben indirizzato), una cosa che comunque manca nel metodo originale, in quanto la signora Adriana non ha avuto esperienze personali simili non avendo un così forte scompenso in partenza. Non vuole essere un'accusa, solo una osservazione costruttiva. Quest'aggiunta obbligatoria per casi di malocclusioni severe l'ha lentamente introdotta il tanto criticato Maurizio, che ha fatto una scoperta tanto importante quanto molte delle teorie di Adriana, le guide, gli stop, le manovre per l'asse muscolare, il concetto di simmetria di funzionamento mandibolare, i rialzi dei settori posteriori; insomma tutte cose molto giuste delle quali le sono grato.

    Resta però il fatto che il metodo originario con il bite può creare dei vuoti immensi tra le arcate, perchè continuando ad alzare si può arrivare a spostare la mandibola di misure superiori al centimetro, misure che creano problemi per le ricostruzioni. Per questo motivo ho preferito tornare in ortodonzia, e anche perchè l'ortodonzia lavora al posto mio, cioè non devo alzare niente ma ci pensano 24 ore al giorno le trazioni.